In Serie A si tifa di meno. Calo di 700mila tifosi causa pandemia

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Secondo un’indagine della società StageUp-Ipsos, in Italia il calcio attira meno tifosi rispetto al periodo pre-pandemia. E’ infatti stata stimata una perdita di ben 700mila tifosi. La stima é frutto di un campione di 1800 persone rappresentativo della popolazione italiana compresa tra i 14 e i 64 anni.

Nonostante un bacino d’utenza ancora enorme – nel nostro Paese si contano infatti oltre 25 milioni di tifosi di sole squadre di Serie A – un anno intero senza tifosi allo stadio e la lontananza fisica dagli idoli delle proprie squadre ha fatto perdere interesse a un numero di persone non indifferente.

La stagione che si accinge a iniziare tra pochi giorni dovrà cercare almeno di fermare questo trend negativo riportando gradualmente i tifosi allo stadio dopo una stagione vissuta interamente davanti allo schermo.

I più e i meno…

Oltre a questo è interessante notare come, nel caso di un’analisi squadra per squadra, i risultati sportivi abbiano avuto un peso importante, ancora di più dopo la passata stagione. La Juventus rimane la squadra più “tifata” in Italia ma ha registrato la flessione più significativa tra le big di Serie A: un -7% di perdita stimata. In positivo invece i trend delle milanesi che hanno chiuso la scorsa stagione ai primi due posti in classifica: un salto del 3% per i campioni dell’Inter mentre il Milan ha fatto registrare un balzo ancora più importante all’ 11%.

Il gap positivo più importante in assoluto è però quello dell’Atalanta (+19%). Lo stile di gioco dei bergamaschi e la conferma tra le prime quattro del campionato ha reso la squadra di Gasperini più attraente, guadagnandosi una larga fetta di nuovi tifosi.

Maglia nera invece per Torino, Cagliari e Fiorentina, che perdono il 10% a testa di tifosi: la difficile stagione passata a lottare per la salvezza ha leggermente scalfito anche la passionale base di tifosi delle squadre di queste storiche piazze.

L’occasione di attrarre nuovi “indecisi”

Non tutto però va per nuocere: le cosiddette nuove fan base di oggi sono composte, per buona parte, dalla generazione Z, ovvero da persone nate nel nuovo millennio che approcciano la vita e in questo caso il calcio in maniera più fluida e meno fanatica. L’occasione per guadagnarsi nuovi tifosi e simpatizzanti quindi esiste e non va sottovalutato neanche l’impatto di nuovi mezzi di comunicazione come i social media ufficiali dei club.

Ma in Italia, come nel resto del mondo, gli stadi rimangono ancora i templi sacri del calcio e tanti tifosi non vedono l’ora di tornare a sedersi su un seggiolino per innamorarsi dei protagonisti di quel rettangolo verde di campo.