In viaggio con CIP – Trabzonspor, “La tempesta del Mar Nero”

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XIII secolo, Mar Nero. Una nave procede nel buio della notte mentre infuria una tempesta. Pioggia, vento e onde si accaniscono sempre più su di essa. Il destino dell’equipaggio sembra ormai segnato quando all’orizzonte appare finalmente una luce. Ritrovata la speranza, i marinai si dirigono verso di essa e poco dopo approdano nel sicuro porto di una città: Trebisonda.
Fondata dai Greci nell’VIII secolo a.C. sulla costa nord-orientale della Turchia, Trebisonda nel corso dei secoli ha sempre rappresentato un importantissimo punto di riferimento per chi navigava sul Mar Nero grazie alle sue luci visibili anche a grande distanza. Perderla di vista, di notte, significava trovarsi nell’oscurità totale, con grande rischio di naufragare lungo la costa. Nacque da qui l’espressione “perdere la Trebisonda”, utilizzata ancora adesso per indicare l’essere disorientato e confuso o l’aver perso il controllo della situazione.

Oggi la città, nota anche con il toponimo turco Trabzon, conta circa 800.000 abitanti ed è un importante porto commerciale. Visitandola balzano subito all’occhio le caratteristiche mura che circondano il centro storico, collegato ai quartieri esterni da due ponti in muratura, uno di epoca romana e l’altro bizantina, oltre che da moderni viadotti.

Trebisonda è una città piovosa, esposta com’è alle tempeste provenienti dal mare, ma per i suoi abitanti di “Tempesta del Mar Nero” ce n’è una sola: il Trabzonspor, la squadra di calcio della città. Primo club non originario di Istanbul a vincere un campionato nazionale, il Trabzonspor è una delle squadre più blasonate della Turchia ed è noto anche per una particolare abitudine dei propri tifosi. Al 61′ di ogni partita infatti i supporters del club prorompono in un boato, esultando come per un gol, ricordando la presa di Trebisonda da parte degli Ottomani guidati da Maometto II, episodio che segnò la fine dell’Impero di Trebisonda, ultimo stato di cultura bizantina ancora esistente dopo la caduta di Costantinopoli del 1453.
Caratterizzato dunque dal grande senso di appartenenza alla città dei propri tifosi, il Trabzonspor ha però avuto una nascita travagliata.

I tifosi del Trabzonspor (Photo by STEFAN WERMUTH/AFP via Getty Images)

Due grandi rivali

È il 1962 quando Orhan Şeref Apak, presidente della federcalcio turca, propone che in ogni città le squadre esistenti si fondano per creare un solo club in modo da dare vita al campionato turco, con una squadra per città.
A Trebisonda di compagini ce ne sono tante, ma le più celebri sono İdmanocağı e İdmangücü, entrambe plurivittoriose nel campionato regionale, protagoniste di un’acerrima rivalità che ha portato nel corso degli anni diversi giocatori di entrambi i club a chiedere la cessione a causa dell’enorme pressione che dovevano sopportare. I dirigenti ci provano a dialogare per la fusione, ma la contrapposizione tra le due squadre è troppo forte. Risultato: niente club unico e Trebisonda fuori dal nuovo campionato.

Lo stadio Hüseyin Avni Aker (Photo by Bulent Kilic/EuroFootball/Getty Images)

Passano gli anni ed entrambe le formazioni decidono di fondersi con club minori, iscrivendosi al campionato cadetto, ma ancora una volta gli attriti si fanno sentire e le due società finiscono in tribunale. Solo Ulvi Yenal, ex calciatore ed allora capo del Dipartimento per l’Educazione Fisica, riesce a convincere İdmanocağı e İdmangücü a fondersi, minacciandole entrambe di esclusione dal campionato cadetto.
Nasce così, il 2 agosto 1967, il Trabzonspor Kulübü. Al momento di scegliere i colori sociali però ecco saltare fuori nuovamente i contrasti fra le due squadre, poiché ognuna vuole mantenere i propri. Ulvi Yenal si fa sentire nuovamente, proponendo un compromesso: i due club sceglieranno un nuovo colore a testa, a patto che sia diverso dai loro; la decisione cade su bordeaux e celeste.
Lo stadio di casa è l’Hüseyin Avni Aker, su questo tutti d’accordo. Il Trabzonspor è (finalmente) pronto per il debutto.

L’egemonia

L’uomo che fa grande il Trabzonspor è l’allenatore Ahmet Suat Özyazici: nel 1973 assume la guida della squadra e la porta alla promozione nella massima serie. Un anno di adattamento e poi, nel 1975-76, i bordeaux-celesti vincono il campionato.
È solo l’inizio di un vero e proprio dominio. Mentre in panchina si alternano Özyazici e Özkan Sümer, il Trabzonspor si porta a casa altri 5 titoli nazionali (l’ultimo nel 1983-84), 3 Coppe di Turchia, 6 supercoppe e 2 Başbakanlik Kupasi. Fra il 1978 e il 1979 il portiere Şenol Güneş stabilisce il record di imbattibilità per il campionato turco non subendo gol per 1.110 minuti.
La “Tempesta del Mar Nero” si fa notare anche in Europa, sconfiggendo per 1-0 il Liverpool nell’andata del secondo turno della Coppa dei Campioni 1976-77 (al ritorno gli inglesi vinceranno 3-0 passando il turno).

Şenol Güneş (Photo by Bongarts/Getty Images)

Costante in campionato, vincente in coppa

Gli anni successivi vedono il Trabzonspor confermarsi come avversaria delle squadre di Istanbul e le prestazioni in campionato sono quasi sempre ottime, con diversi secondi e terzi posti, ma mai abbastanza per poter tornare alla vittoria. Le cose vanno diversamente nelle coppe nazionali e in supercoppa, dove arrivano in totale 9 trionfi tra il 1984 e il 2010.
Il calcio turco intanto è stato protagonista di una grande ascesa, culminata nel successo del Galatasaray in Coppa UEFA nel 2000 e nei due terzi posti della Nazionale turca ai Mondiali 2002 ed agli Europei 2008. Il campionato turco inizia così ad attirare giocatori di valore internazionale.

Coppa UEFA 1997-98, Bochum-Trabzonspor 5-3 (Photo by Bongarts/Getty Images)

Gioie e dolori

Nella stagione 2010-11 il Trabzonspor torna a vivere l’emozione della lotta per il titolo, lottando fino all’ultima giornata con il Fenerbahçe; le due squadre terminano il campionato a pari punti e la vittoria va ai gialloblu in virtù della migliore differenza reti. Poco tempo dopo, però, il Fenerbahçe viene coinvolto in uno scandalo di calcioscommesse e viene escluso dalla Champions League 2011-12, venendo sostituito proprio dal Trabzonspor. I bordeaux-celesti disputano un grande girone, ottenendo una storica vittoria contro l’Inter a San Siro per 1-0 e sfiorando il passaggio del turno.

Ondrej Celustka esulta dopo la rete decisiva in Inter-Trabzonspor 0-1 (Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP via Getty Images)

Nel 2014-15 la squadra, rinforzata da giocatori come Josè Bosingwa e Florent Malouda, supera il girone di Europa League approdando ai sedicesimi, dove viene poi eliminata dal Napoli.
Sempre nel 2015 viene inaugurato il nuovo stadio, intitolato a Şenol Güneş e poi chiamato Medical Park Arena per ragioni di sponsorizzazione.
A causa di problemi finanziari, negli anni seguenti la squadra perde i giocatori migliori e vive annate deludenti. La ripresa però è più rapida del previsto. La stagione 2019-20 del Trabzonspor è entusiasmante e si conclude con il secondo posto in campionato e la vittoria della Coppa di Turchia, successo che mancava dal 2010 e ottenuto battendo in finale l’Alanyaspor per  2-0.

Il Trabzonspor (Photo by EuroFootball/Getty Images)

I problemi però non sono ancora finiti, perché un nuovo terremoto scuote la squadra nell’estate 2020. La UEFA infatti esclude il Trabzonspor dalle competizioni europee per due stagioni per non aver rispettato il Fair play finanziario. Vanno poi via giocatori importanti come Alexander Sorloth, José Sosa, John Obi Mikel, Filip Novak e Badou Ndiaye, senza che arrivino adeguati sostituti. L’allenatore, l’ex centrocampista del Chelsea Eddie Newton, si trova in seria difficoltà. L’inizio di campionato è pessimo, 5 punti in 7 partite costano l’esonero al tecnico inglese.
La solidità difensiva che aveva caratterizzato il club nella stagione precedente sembra sparita e in avanti mancano come il pane i gol a raffica di Sorloth. Il Trabzonspor si trova così invischiato negli ultimi posti della classifica.
È proprio il caso di dire che la squadra ha perso la Trebisonda.

Abdullah Avci (Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Come nuovo allenatore viene scelto Abdullah Avci, che l’11 novembre dirige il primo allenamento.
I prossimi mesi ci diranno se Avci sarà in grado di individuare la luce guida nell’oscurità, come per secoli hanno fatto i marinai navigando nei pressi di Trebisonda.