Indagine Juventus, Paratici a Bonucci: “La Juve è degli Agnelli, vuoi che…”

Giorno nuovo, scoperta nuova nell’indagine sulla Juventus da parte della Procura di Torino. Come riporta il Corriere della Sera, l’ex Ds dei bianconeri, Fabio Paratici, in un’intercettazione del 2020, ha parlato anche il capitano della Juve, Leonardo Bonucci. Nello specifico, Paratici ha tranquillizzato il difensore, preoccupato per la situazione che si stava creando. «Scusa Fabio, io mi fido di te ma se poi arriva un altro?» dice Bonucci. «Leo, la Juventus è quotata in Borsa, è della famiglia Agnelli. Vuoi che succeda il finimondo per due stipendi?».

Secondo il Corriere della Sera, il calciatore della Juve riporta questa conversazione agli inquirenti il 4 aprile 2022, quando la Procura ha già fatto le prime perquisizioni nella sede della Juventus. La deposizione di Bonucci è stata una delle prime in grado di fornire alla Procura un quadro più chiaro sulle indagini. Le carte che erano state sequestrate nella perquisizione avevano già fatto emergere i problemi della “manovra stipendi” e delle plusvalenze fittizie.

Indagini Juventus
(Photo by Isabella BONOTTO / AFP) (Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Indagine Juventus: la manovra stipendi

Secondo quanto riporta il Corriere, tutti i giocatori erano a conoscenza della manovra stipendi. La Juventus nel 2020, come altre società, doveva tagliare le spese durante il periodo di lockdown. Per fare ciò, la società ha chiesto ai giocatori la decurtazione dello stipendio per quattro mensilità. I soldi decurtati sarebbero poi stati recuperati su tre mensilità dilazionate. Anche il capitano della Juve, Giorgio Chiellini, riporta questa situazione nella chat di Whatsapp con i suoi compagni.

La procura ha però scoperto che la dirigenza bianconera ha messo a bilancio un risparmio di 90 milioni, quando in realtà, il risparmio effettivo era di 22 milioni, nella manovra 2020. Oltre a questa correzione di bilancio, nella manovra 2021, sempre secondo la Procura, ci sono 34 milioni di euro mancanti. Questa situazione ha poi portato alle dimissioni del CDA bianconero.