Inter, ecco perché è saltato il trasferimento di Sensi al Leicester
Il passaggio di Stefano Sensi al Leicester è saltato sul gong finale del calciomercato. Sembrava tutto fatto, l’accordo tra l’Inter e il club inglese era stato raggiunto ormai da settimane, ma alla fine una serie di complicanze hanno impedito al centrocampista nerazzurro di unirsi alla “Foxes”, costringendolo – molto probabilmente – a restare a Milano fino a giugno, quando scadrà il suo contratto.
Stefano Sensi è tornato a Milano, all’Inter. Il centrocampista ha sostenuto le visite mediche con il Leicester, le ha superate, ma alla fine è stato costretto ad accettare con rammarico il suo ritorno in Italia. Affare saltato. Il club nerazzurro e gli inglesi avevano raggiunto un accordo di massima per il passaggio in Championship dell’ex Sassuolo ormai da qualche settimana. Segnali positivi costanti di un trasferimento ormai definito, ma che proprio negli ultimi minuti di calciomercato ha trovato davanti a sé ostacoli difficili da superare. Perché? Proviamo a ricostruire i fattori che hanno fatto deragliare l’affare in extremis.
Fair Play e un tentativo in extremis: Sensi costretto al ritorno a Milano
Niente Inghilterra, dunque. Le contrattazioni tra Inter e Leicester sono andate avanti per settimane, si sono avvicinate pericolosamente al termine della sessione di mercato invernale, ma alla fine hanno trovato un punto di incontro 48ore prima del gong finale. Sensi si sarebbe unito alle Foxes in prestito oneroso di sei mesi a 500mila euro e 2 milioni di euro di bonus in caso di promozione in Premier League più una percentuale sulla sua futura rivendita. Un accordo che lasciava soddisfatte tutte e tre le parti coinvolte: l’Inter avrebbe guadagnato qualcosa dalla cessione a titolo temporaneo del giocatore con il contratto in scadenza a giugno 2024, Sensi avrebbe trovato spazio e un palcoscenico in grado di risaltare le sue qualità e infine il Leicester un potenziale “top player” che potesse far fronte all’addio di Cesare Casadei, rientrato in anticipo al Chelsea.
La dirigenza nerazzurra ha lavorato a lungo per regalare al classe ’95 l’ennesima opportunità. A far saltare tutto però, è stata la “disattenzione” degli inglesi, costretti a rispettare i paletti imposti dalla Football Association per non oltrepassare i limiti del Fair Play Finanziario. A nulla è servita la proposta ritoccata presentata all’Inter nei minuti finali del mercato. Un tentativo disperato che non ha convinto i nerazzurri. Niente da fare dunque, nonostante le visite mediche già superate, il capitolo inglese di Stefano Sensi si è concluso ancora prima di iniziare.