Inter ed Eriksen, la notte decisiva per riscrivere la storia

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Questa sera al Meazza di Milano l’Inter e Christian Eriksen vivranno una notte decisiva. Una notte in cui non sono ammesse separazioni, contrasti, divergenze tattiche. Gli esiti saranno solamente due e riguarderanno tutti: la gioia o le lacrime. Eriksen è all’Inter da meno di un anno, ma praticamente dall’inizio il suo arrivo è stato un caso. Grande acquisto per la società, inutile sul piano tattico per Antonio Conte. Il ragazzo ha giocato a vie alterne sparendo in Europa League ad agosto e ora giocando i minuti di recupero delle partite di campionato. Due modi di pensare il calcio troppo diversi quelli del danese e di Conte che probabilmente, insieme ad alcune dichiarazioni, hanno rovinato un rapporto umano. Le strade sembrano doversi separare a gennaio, ma questa sera sarà un crocevia decisivo.

L’Inter arriva alla partita più importante di questa fase di stagione senza i due uomini simbolo del centrocampo di Antonio Conte. Arturo Vidal, la seconda richiesta del salentino dopo Lukaku, non ci sarà per un risentimento muscolare. Nicolò Barella, l’incarnazione del Conte calciatore, è ad altissimo rischio per un problema alla caviglia. Con Vecino e Nainggolan fuori e Sensi non abile per i 90 minuti, l’unica scelta è Christian Eriksen. Il danese scenderebbe in campo per la 53esima volta in Champions League dopo aver segnato 7 gol e aver giocato una finale. Un calciatore di altissima qualità, poco dotato di ritmo e di corsa, ma con una fine lettura del gioco. Contro uno Shakthar chiuso e che giocherà in contropiede, le sue giocate potrebbero rivelarsi determinanti.

Eriksen non gioca titolare dal 24 ottobre contro il Genoa e l’ultimo mese è trascorso tra ingressi a fine partita e tante voci di addio fuori dal campo. Questa sera non dovrà esserci nessuna di queste cose. Il danese avrà la possibilità di dimostrare le sue qualità anche in un ruolo diverso per poter ritornare nella schiera dei potenziali titolari nelle prossime partite. Sarà una questione di testa, di determinazione, lo si vedrà subito se la scintilla è scattata o se l’apporto sarà lo stesso dell’Eriksen di ottobre. L’Inter ha bisogno di Eriksen e di tutta la squadra al meglio per battere lo Shakhtar e qualificarsi agli ottavi, pareggio a Madrid permettendo. Un’eventuale qualificazione potrebbe riscrivere la storia di questa stagione iniziata in modo altalenante per l’Inter, ma una grande prestazione potrebbe anche riscrivere il rapporto tra Eriksen e i nerazzurri.