Inter, Inzaghi: “Juve? Sappiamo cosa rappresenta questa partita”

Inter Inzaghi

(Photo by Alex Pantling/Getty Images)

Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Juventus, valido per la 27a giornata di Serie A. Ecco le sue dichiarazioni.

Inter-Juventus, le dichiarazioni di Inzaghi in conferenza stampa

Sulla partita: “Sappiamo cosa rappresenta questa partita, sia per noi che per la nostra società che per i nostri tifosi. Sarà una gara tra squadre che stanno bene, che hanno raggiunto una qualificazione importante”.

Sulla Juventus: “Noi consideriamo la Juventus una grandissima squadra, perché è completa e fatta di tantissimi giocatori molto forti. La rispettiamo molto, l’abbiamo incontrata in finali molto sentite, già nella gara di andata e poi avremo due semifinali di Coppa Italia. La rispettiamo molto, sappiamo quanto è importante la preparazione mentale”.

Sul trend delle gare giocate dopo gli impegni di coppa: “La qualificazione ottenuta è un grandissimo orgoglio, però sappiamo che è l’ultima partita di un periodo intenso. La stanchezza c’è, gli infortuni pure ma bisogna essere bravi a non guardarsi indietro e a pensare solo a domani. Sarà molto importante per il nostro cammino in campionato, sappiamo che dopo la sosta avremo un aprile con altre sedici sicure da qui alla fine. Speriamo che ce ne sia qualcuna in più… Avrò bisogno di tutti i giocatori, sperando di averne sempre di più a disposizione”.

Teme il possibile calo dopo il traguardo in Champions? “Assolutamente, è un dato di fatto che dopo partite importanti… Abbiamo avuto questi due giorni e mezzo, purtroppo con tutti questi impegni sappiamo che tra quelli in corsa Champions saremo i più impegnati nel mese di aprile. Dobbiamo crescere e migliorare. Per quanto riguarda gli infortuni, sicuramente non avremo Skriniar, non avremo Gosens e Bastoni. Poi ci sarà qualche giocatore da valutare bene nella rifinitura di oggi”.

Sulle possibilità di arrivare in finale di Champions League: “È quello che ci auguriamo tutti, però chiaramente in questo momento da allenatore l’unico pensiero è la Juventus. Sappiamo cosa è successo martedì a Porto, ne siamo orgogliosi per noi stessi, per la nostra società e i nostri tifosi, però noi abbiamo il focus in campionato. Sappiamo che siamo al’ultima partita di un ciclo terribile”.

Su Lukaku: “Sta aumentando i minutaggi, è stato importantissimo insieme a tutti i suoi compagni per raggiungere questo traguardo in Champions. Non dimentichiamo che nella gara di andata ha fatto gol, poi ha giocato 90 più recupero a Spezia. A Porto è entrato bene, sta lavorando nel migliore dei modi, poi da allenatore devo fare delle scelte. Sono contento di lui, sono contento di come si sta allenando e del fatto che da 4 giorni si sta allenando bene anche Correa”.

Su Di Maria: “Conosciamo tutti che tipo di giocatore è, fresco campione del mondo, è un grandissimo campione. Ho visto l’ultima partita della Juve giocare con Kean-Vlahovic, è stata un’ottima Juve. Hanno Chiesa, non sappiamo ancora se recupererà Milik, hanno un potenziale che va oltre i giocatori, hanno una rosa molto importante con dei giocatori che possono spostare la partita”.

Sui risultati delle italiane in Europa: “Ne avevamo bisogno, e poi abbiamo fatto tutti grandi partite, se penso al Milan e al Napoli in Champions faccio i complimenti, hanno meritato come noi. E così anche la Roma, la Juventus, la Fiorentina. Sono sei squadre, si è fatto un grandissimo passo, dobbiamo continuare tutti quanti perché più andiamo avanti e meglio è per il nostro Paese”.

Sulle critiche: “Il mio non è stato uno sfogo, è normale che sia il sottoscritto che la squadra sentono tutto. La mia più grande preoccupazione è lavorare quotidianamente per il bene dell’Inter,r poi sappiamo che le critiche ci saranno sempre. Dobbiamo capire quali prendere e quali scartare”.

Un giudizio sul percorso della squadra nella sua gestione: “L’ho detto a più riprese, questo gruppo e questa squadra in 18 mesi hanno fatto cose molto buone. Sono molto soddisfatto, al di là dei personalismi dobbiamo ragionare solo in funzione dell’Inter e dei tifosi. Sappiamo che sono la base, noi sappiamo di aver fatto un bel percorso in Champions e lavoriamo quotidianamente con tutte le difficoltà, ma questo è il calcio e sappiamo che queste cose ci sono”.