Italia, la forza del gruppo e la tranquillità di Mancini per scacciare i fantasmi

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(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Aleggiano tra le stanze di Coverciano, cupi e tetri. E non è bastato vincere gli Europei l’11 luglio per scacciarli, come un esorcismo. Sono i fantasmi del novembre 2017: quando l’Italia non riuscì ad imporsi contro la Svezia ai playoff e questo valse la clamorosa esclusione dal Mondiale in Russia dell’anno dopo.

Si ripresentano prepotenti, in questi giorni. Prendono la forma del rigore sbagliato da Jorginho nei minuti finali dello scontro diretto contro la Svizzera. Episodio che assume i contorni della beffa – e che vede protagonista uno dei trascinatori di Euro 2020 –  e che fa riemergere i ricordi, i timori. Inevitabile che l’esclusione dal Mondiale 2018 abbia lasciato delle scorie a livello mentale: ma le paure vanno affrontate e vinte e questa Italia ha tutte le carte in regola per farlo.

Come? Sono due i punti di forza, che vanno al di là del valore tecnico della squadra azzurra, a cui la Nazionale deve aggrapparsi con forza, per strappare il biglietto per Qatar 2022. Il primo è Roberto Mancini. Non solo per il gioco moderno che il ct ha saputo dare alla sua compagine, ma soprattutto per i valori che ha trasmesso. L’Italia, questa sera, deve scendere in campo con la stessa leggerezza e spensieratezza che ha mostrato nel cammino ad Euro 2020. L’unico modo per far sì che la paura svanisca al fischio d’inizio e non vada ad appesantire le gambe, ad offuscare le idee di gioco.

L’altro è la forza del gruppo. Quello raccontato da Pessina nel suo diario giornaliero dell’esperienza europea. Quello più volte esaltato dai più giovani e dai senatori dello spogliatoio. Uniti, compatti, verso l’obiettivo qualificazione. Che è lì, ad un passo. Ma è proprio nel finale che le forze possono venire meno e la vista offuscarsi: la luce va (ri)trovata nelle certezze, l’Italia ha tutte le carte in regola per regalarsi e regalare ai suoi tifosi il passaggio del girone. Da lì in poi, gli incubi vengono relegati nel cassetto dei ricordi, da lì in poi il sogno azzurro continua.