Italia, Locatelli: “Con il Belgio vogliamo vincere”

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Dopo la sconfitta di San Siro, avvenuta due giorni fa, l’Italia di Mancini è focalizzata sulla preparazione del match contro il Belgio in programma alle ore 15.00 di domenica 10 ottobre. In vista della sfida valida per la “finalina” del terzo e quarto posto delle final four di Nations League, che si disputerà allo Juventus Stadium di Torino, il centrocampista azzurro Manuel Locatelli ha preso parola nella conferenza stampa odierna. In seguito riportiamo le dichiarazioni del calciatore, raccolte da Tuttomercatoweb:

Locatelli risponde alla domanda su come è stata analizzata la sconfitta con la Spagna:
“E’ stato un dispiacere perdere, è una competizione che avremmo voluto vincere ma ormai è andata. Ora dobbiamo vincere, anche per il Ranking. Donnarumma? E’ tranquillo, l’abbiamo abbracciato”.

Vi inginocchierete?
“Seguiremo la stessa linea dell’Europeo, se si inginocchiano lo facciamo anche noi”.

All’Europeo avete sofferto solo la Spagna e questo s’è riproposto mercoledì. Questione di caratteristiche?
“Sono forti, hanno questa linea di gioco fin dal settore giovanile. Se la gara si fosse messa diversamente, però, avremmo potuto dire la nostra perché siamo forti anche noi”.

Su un parere in merito ai prezzi troppo alti per i biglietti delle sfide tra i club:
“Credo che i tifosi vogliano tornare allo stadio per cui è giusto andare incontro alle esigenze dei tifosi”.

Su come gli azzurri hanno analizzato la sconfitta:
“Loro giocano così da tanto tempo. Noi l’abbiamo studiata bene ma sono stati determinanti gli episodi, siamo stati bravi nel secondo tempo anche a far gol, abbiamo dato una prova di cuore e carattere importante”.

Su Sandro Tonali:
“Lui è bravo, gli auguro il meglio. Per me abbiamo caratteristiche diverse, potremmo giocare insieme ma questo lo decide il ct Mancini”.

La tua forza mentale può farti fare il salto di qualità definitivo?
“Sì, credo di sì. Alcune cose puoi farle solo se stai bene di testa, è la parte fondamentale e cerco di lavorare su questo. Sicuramente sono più maturo rispetto a qualche anno fa, l’Europeo mi ha aiutato e alla Juve ricevo tanti consigli, soprattutto dai senatori e dal mister, molto importanti”.

Sulle parole di Courtois che ha definito inutile la gara contro l’Italia:
“Ognuno può dire quello che vuole. Giochiamo in casa, giochiamo a Torino e vogliamo vincerla, giochiamo anche per il Ranking”.

La Juve il coronamento di un sogno? L’Italia deve ripartire dalla forza del suo centrocampo?
“La Juve è stato il coronamento di un sogno e l’inizio di un percorso nuovo, questa estate l’ho cercata tanto e volevo solo loro. Una gara persa, tornando alla Nazionale, non deve farci perdere le certezze, siamo forti in ogni reparto, il gruppo c’è e siamo sereni”.

La gara di domenica sarà l’inizio di un nuovo ciclo?
“Dispiace per la sconfitta, è un dispiacere per tutti. Prima o poi doveva succedere, può essere che torniamo a vincere già da domenica ma noi dobbiamo restare tranquilli e arrivare carichi al Mondiale”.

Sull’inizio di campionato con la Juventus:
“Noi non siamo partiti benissimo ma ora siamo in ripresa e abbiamo un mister che sa cosa dobbiamo fare. E’ un campionato equilibrato, il Napoli è partito benissimo ma c’è anche l’Inter campione e il Milan che sta facendo molto bene. E’ bello così”.

Hai visto Belgio-Francia?
“Sì, la partita l’ho vista ed è stata bellissima. La Francia è stata brava a riprenderla, sappiamo che giocatori ha il Belgio, De Bruyne e Lukaku fanno la differenza e sappiamo cosa dobbiamo temere per domenica”.

Sul tema razzismo:
“Bisogna fare qualcosa subito. Si parla di razzismo da troppo tempo e non s’è mai fatto nulla… Noi come giocatori dobbiamo esporci ma bisogna soprattutto prendere decisioni drastiche e devono farlo le istituzioni. E’ una follia, i razzisti non dovrebbero più entrare negli stadi”.

Sul significato della sconfitta subita mercoledì:
“La striscia di risultati utili consecutivi non era un peso per noi. Quella pressione di essere imbattuti io non l’ho mai percepita”.