Italia, Spinazzola: “La notte ho faticato a prendere sonno”

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(Photo by Imago Images)

Il terzino della Nazionale e della Roma, Leonardo Spinazzola si è raccontato ai microfoni di SportWeek, inserto settimanale de La Gazzetta dello Sport, toccando molti argomenti. Dal suo infortunio ad Euro2020 con l’Italia, al suo ritorno in campo.

Italia: Euro2020. Cosa hai pensato dopo l’infortunio?

“Perché a me? Dopo la botta, ho capito subito: mi è saltato il tendine. È arrivato Bryan (Cristante) e gli ho detto che mi ero rotto tutto. Mi passavano davanti tanti pensieri, l’Europeo che se ne andava, il miglior momento della mia carriera e allora è cominciato un mare di lacrime. Il giorno dopo a Coverciano, però, già mi sono sentito meglio. I compagni mi hanno tranquillizzato. La notte ho faticato a prendere sonno, ho fatto di nuovo mezz’ora di lacrime, poi mi sono bevuto due birre e ho detto: “Ok, ora basta“.

La vittoria

“Per vincere non serve uno spogliatoio unito. Serve una squadra che in campo dia tutto, poi fuori puoi mandarti anche a ca**re. Certo, se invece vai anche a cena insieme, come noi, è ancora più bello. Nello spogliatoio dell’Italia eravamo scemi veri, perciò abbiamo trascinato gli italiani. Io un gruppo così scemo e ignorante non l’avevo mai visto: bellissimo”.

Era così convinto di vincere?

 “Andiamo ad alzare la coppa con le stampelle. Sì, non lo dicevo tanto per dire. Sicuramente pensavo che saremmo arrivati in finale.”

Road to London…

“Stupendo. Quando non gioco ho l’ansia, perciò è stato bello rivedere i miei compagni. Il grande riconoscimento dopo la Spagna lo ricorderò per sempre”.

Declino Inter

“Siamo gente con la valigia, ma certe volte ci rimani male. Sono cose che fanno crescere. La mia testa è cambiata lì, è scattato qualcosa, ho detto: “Adesso mi diverto io”. Certe cose servono a rafforzarti. Ho detto a Miriam (la moglie, ndr): “Se mi arrabbio di nuovo per il calcio, dammi uno schiaffo”. Lo facevo troppo”.

Mou, la prima impressione

“Sembra che scherzi, ma ti dice le cose come stanno”.

Nel 2022, è più facile che l’Italia rivinca il Mondiale o la Roma un titolo?

“Speriamo tutti e due. Credo però che, povera città di Roma, la dovrebbero rifare dopo i festeggiamenti”.

Cosa cambierà?

“Il ruolo – cioè vorrei essere stato impostato prima come terzino – e la testa. Avrei dovuto avere più pazienza”.

Il ritorno a dicembre

“Io dico meno. Ecco il mio programma: a novembre mi alleno e dicembre gioco. A Pinto e ai dottori l’ho già assicurato.”