Juventus, McKennie e la sua bacchetta magica sono tornati

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Una delle poche note positive della scorsa stagione della Juventus fu l’impatto di Weston McKennie, 22enne texano arrivato in sordina dallo Schalke 04. In pochi lo conoscevano e il mistero sull’uomo da ben 25 milioni aleggiava alla Continassa. Anche le prime apparizioni non aiutarono, non dando la possibilità a tifosi e giornalisti di comprendere che tipo di centrocampista fosse: regista, incontrista, incursore ecc. Ci mise del suo anche Andrea Pirlo, forse il primo a non intuire immediatamente le doti e potenzialità del texano. Nelle prime apparizioni vedemmo un McKennie mediano, molto lontano dalla porta e dedito al palleggio, l’esatto opposto di quello che poi con il passare dei mesi divenne. Da dicembre a fine febbraio fu con Chiesa l’unico calciatore nell’undici bianconero capace di illuminare la scena con qualche giocata di pregio e fantasiosa. Per poi iniziare un calo di rendimento da cui sembra essersi ripreso solo ora.

Allegri: “McKennie deve segnare almeno 10 gol”

Allegri fu molto chiaro nelle prime interviste sul texano, aspettandosi più aggressività, un maggiore impegno nella trequarti offensiva e sopratutto gol. Almeno 10 in questa stagione, come gli indico con le mani in un’amichevole contro il Cesena di metà luglio. L’anno scorso in 46 presenze trovò la via della porta in 6 occasioni. Poco, anzi pochissimo secondo l’allenatore toscano, che però sembra aver lavorato bene su Weston per invertire questo trend. Sono già quattro le volte in questa stagione che McKennie ha mosso la sua magica bacchetta come Harry Potter dopo un gol, con 22 partite a referto. I passi avanti sono evidenti.

Da possibile sacrificio a certezza del centrocampo

L’impatto con Allegri è stato in realtà inizialmente complicato. Come se serva un po di tempo al texano per entrare a regime. Così complicato che da agosto a poche settimane sono rimbalzati svariati rumours che volevano McKennie lontano dalla Juventus. Un sacrificio per le casse bianconere, alla ricerca di un centrocampista più completo. Siamo alle porte dell’ultima settimane di questo mercato di riparazione e McKennie mai come adesso è di vitale importanza per l’equilibrio del controcampo bianconero. Dal ritorno a fine dicembre dopo un problema al ginocchio, le sue prestazioni sono state in crescendo, tornando a mostrare un’incredibile duttilità di cui Allegri era alla disperata ricerca. Nel modulo camaleontico di questa Juventus bipolare, sballottata tra un 4-3-3 e un classico 4-4-2, McKennie da quelle sicurezze sul lato destro che Rabiot non da a sinistra. Il McKennie di questo ultimo mese può ricordare il miglior Matuidi, tanto amato da Allegri. Perfetto nell’allargarsi sulla fascia e lentamente indietreggiare per chiudere tutte le porte da quel lato, ma soprattutto intelligente nel muoversi tra le linee, attaccando lo spazio o creandolo per i compagni. In questo centrocampo la Juventus non ha nessun calciatore superiore nell’inserirsi e nel muovere la palla sulla trequarti. Finalmente la Juventus sembra vedere della qualità in un centrocampo che fino a pochi mesi fa ne sembrava dannatamente privo. Che sia merito di Allegri o l’arrivo di un giocatore di classe superiore come Locatelli è un mistero. Ma di questo passo le prestazioni di McKennie potrebbero davvero ribaltare la stagione bianconera