Khvicha Kvaratskhelia, dal record di assist al calo di prestazioni
Lo scorso campionato il talento di Khvicha Kvaratskhelia aveva brillato per qualità e quantità, garantendosi ad esempio il maggior numero di assist nella Seria A e una serie di giocate che avevano fatto innamorare gli appassionati del calcio. Quindi, dopo un’estate che per il Napoli ha rappresentato sia la gioia per lo scudetto che lo shock del cambio di allenatore, il talento di Kvara sembra essersi parzialmente smarrito. Ma cosa può essere accaduto?
Un’estate di cambiamenti
La prima cosa che sembra essere certa è che, in fondo, qualcosa deve pur essere accaduto, considerato che i numeri tra la scorsa stagione e quella attuale sono troppo diversi per non poter essere comparati in termini negativi e per non solleticare la ricerca di qualche motivo dietro il calo di prestazioni.
Il vero problema è semmai cercare di capire che cosa sia accaduto, al di là delle semplificazioni che spesso si sprecano in questo contesto.
Il cambio di allenatore
Tutto ciò premesso, una prima ragione sembra essere legata al cambio in panchina tra Luciano Spalletti e Rudi Garcia, anche se poi il Napoli ha subito un’ulteriore virata con Walter Mazzarri. È infatti evidente come tra Kvara e Garcia non siano nate quelle intese che invece erano scattate con l’attuale commissario tecnico della Nazionale.
Peraltro, lo stesso Kvara non sembra aver mai fatto mistero del fatto che non sono sorte quelle intese spallettiane di un tempo, come ha dimostrato in numerose occasioni, come ad esempio la “celebre” sostituzione con Zerbin dopo la prestazione con il Genoa.
Svanito l’effetto sorpresa
Oltre alla mancata intesa con l’allenatore è anche possibile che un’altra ragione del calo di prestazioni di Kvara sia derivante dalla mancanza dell’effetto sorpresa che invece aveva fatto una straordinaria irruzione la scorsa stagione.
Insomma, all’inizio della sua prima annata italiana le prestazioni di Kvaratskhelia erano state talmente eccezionali da aver sorpreso tutti, addetti ai lavori e non. Con la seconda annata l’effetto sorpresa è sparito e tutti gli avversari hanno iniziato a prendere le misure alla vivacità di Kvara.
La condizione fisica
Tra le altre ragioni possiamo poi rammentare anche la probabile condizione fisica peggiore rispetto a quella dello scorso anno, considerato che all’inizio della stagione Kvara ha dovuto saltare la prima partita e non è riuscito a iniziare a giocare da titolare nemmeno la seconda a causa di un problema fisico accusato nel corso della preparazione estiva.
Non si può escludere che questo fastidio possa aver condizionato la sua preparazione, rendendola un po’ più prudente rispetto al boom dello scorso anno.
Un ruolo leggermente diverso
Ancora, tra le altre determinanti del calo di prestazioni di Kvara può esserci l’adozione di un ruolo leggermente diverso rispetto al passato. Con Garcia, infatti, il talento del Napoli è stato più impiegato nella fase difensiva, con interventi nelle retrovie che ne hanno parzialmente scoraggiato l’incisività offensiva.
Un sacrificio che può essere coerente nell’ottica di un approccio di gara, ma che evidentemente toglie un po’ di pericolosità sotto porta al giocatore partenopeo.
La posizione di Osimhen
Tra gli altri indizi che vengono spesso citati per giustificare la flessione delle prestazioni di Kvara c’è poi Osimhen. Il forte attaccante nigeriano ha infatti spesso giocato – indirettamente – per liberare degli spazi che il giocatore georgiano ha sfruttato per le sue scorribande in attacco.
Privato dei movimenti e dei contro-movimenti dell’attaccante di riferimento del Napoli quando non è stato disponibile o quando ha dovuto interpretare un ruolo diverso, anche Kvara ne ha subito evidentemente le conseguenze, finendo con l’abbassare la sua incisività. Il tutto, naturalmente, nell’attesa di essere smentiti…