La Juve è la vera anti-Napoli. I campioni d’inverno azzurri pronti al “corto muso”

Dal triste ritorno della violenza che va in trasferta (per gli scontri tra ultrà di Napoli e Roma sull’A1: 13 km di coda e un ferito il bollettino, ndr), agli striscioni, foto e fiori all’esterno dello stadio di Marassi prima, durante e dopo la gara con il Napoli. Questo l’omaggio che i tifosi della Sampdoria hanno voluto dedicare a Gianluca Vialli, scomparso a 58 anni e grande protagonista degli anni più gloriosi della società blucerchiata. Senza dimenticare Sinisa Mihajlovic.

E poi la (bella) risposta napoletana contro la Doria, che riporta gli uomini di Spalletti a consolidare la vetta senza più vertigini e con la certezza che, al giro di boa, il titolo di campione d’inverno è (meritatamente) suo.

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La Juve è la vera anti-Napoli. I campioni d’inverno azzurri pronti al “corto muso”

Insieme alle partite giocate, il campionato porta con sé anche qualche domanda lecita. Un esempio: il Napoli è veramente dominante o sta girando col motore fuorigiri?

E qual è la vera Juventus, quella dei primi 9 turni con la serie ultimata perdendo male in casa del Milan o quella impenetrabile delle ultime 8 giornate?

La risposta del Napoli è arrivata a stretto giro di posta: quella di Genova sponda blucerchiata non è stata la migliore versione azzurra vista questa stagione, ma ha dimostrato maturità nell’archiviare presto la sconfitta e le luci (ad intermittenza) di San Siro.

Mettendo in campo ciò che serviva per battere la Samp in una partita sporca e ruvida: tre punti meritati che consentono di preparare con grande serenità il big match di venerdì quando allo stadio Maradona arriva la Juventus delle otto vittorie consecutive e che tenterà di riaprire ancora una volta il campionato scendendo a -4.

Chiariamo una questione: gli azzurri che hanno perso a San Siro contro l’Inter sono apparsi sì una squadra meno brillante del solito, ma non certamente un animale ferito, pronto al sacrificio dello psicodramma giornalistico-sensazionalistico.

Il vero valore di Napoli e Juve in quel di Fuorigrotta

Insomma, hanno in parte sbagliato una partita, ma lo hanno fatto da grande squadra, dopo un primo tempo di ottimo livello e mostrando comunque una buona fluidità di gioco nonostante la serata no di Osimhen e Kvaratskhelia, i due giocatori che hanno fatto maggiormente la differenza.

Sul fronte Juve, otto partite sono tante per sostenere che il filotto di vittorie sia frutto di “semplici” circostanze. In ogni caso, se il leitmotiv preferito di Max Allegri (il corto muso, appunto) è solo un trucco si scoprirà venerdì al Maradona di Napoli.

Napoli che, da campione d’inverno con buon anticipo (grazie alla Roma, brava a rimontare il Milan ieri a San Siro), cercherà di confermare a maggio il primo posto in classifica al giro di boa.