L’Arsenal di Arteta è la brutta copia di se stesso

Arsenal Arteta

(Photo by LAURENCE GRIFFITHS/POOL/AFP via Getty Images)

Mikel Arteta difficilmente poteva prevedere un arrivo così amaro a Natale. Con la sconfitta rifilata dall’Everton di Ancelotti è arrivato l’ottavo stop stagionale in Premier. Un ruolino di marcia altamente deludente che al momento colloca i gunners ad appena quattro punti di margine sulla zona retrocessione.

Una situazione che è difficile ignorare, commenta lo stesso Arteta. “Nella posizione in cui siamo è naturale guardare la classifica e pensare al pericolo della retrocessione, sono parti della classifica che siamo poco abituati a frequentare. Anche quando sono arrivato l’anno scorso eravamo in una situazione simile, fare punti è il rimedio migliore per dimenticare in fretta questo momento”.

Non si parlerà di punti, bensì di passaggio del turno domani sera, quando all’Emirates arriverà il City di Guardiola, per i quarti di finale della Carabao Cup. L’ultima sfida per cercare di fare un regalo natalizio ai tifosi londinesi, turbati da una prima parte di stagione shock dei Gunners. “In un certo senso ci permetterà di distrarci dal campionato e ripartire”.

È inevitabile però notare come la panchina dello spagnolo inizi a scricchiolare sotto i colpi di un periodo nero, dove la squadra non riesce a performare come aveva mostrato di saper fare nei primi mesi di gestione del tecnico. “Al momento non sento pressioni da parte del club e non penso assolutamente alle dimissioni. Bisogna cercare di pensare in maniera positiva, solo così possiamo andare avanti”.