Le discussioni sui sorteggi di coppa e il precedente della stagione 2016/17

Champions League

(Photo by Jon Super - Pool/Getty Images)

È andata bene!”. “È andata male!”. “È andata così e così!”. In 9 casi su 10 sono questi i commenti che, a caldo, accompagnano i sorteggi per le coppe europee. Potevano fare eccezione gli ultimi? Certo che no.

La verità, piaccia o meno al tifoso medio, è che immaginare a dicembre l’esito di sfide che si disputeranno tra febbraio e marzo è uno sforzo che lascia quasi sempre il tempo che trova, viste le variabili in campo.

Tra i tanti esempi, eccone uno. Nel dicembre del 2016 la Juventus si qualificata come prima nel girone davanti al Siviglia e pesca agli ottavi di finale il Porto, suo avversario anche il prossimo febbraio. In quel momento i bianconeri di Allegri sono saldamente primi in campionato, ma a livello tattico oscillano tra il 3-5-2 di “contiana” memoria e il 4-3-1-2 marchio di fabbrica del tecnico livornese. In questa seconda variante, utilizzata soprattutto in concomitanza con qualche problema fisico di troppo occorso a Dybala, Pjanic agisce come trequartista alle spalle di Mandzukic e Higuaìn e Sturaro completa la mediana con Khedira e un Marchisio appena rientrato dal grave infortunio della primavera precedente e spesso alternato con Hernanes. A fine gennaio, dopo una sconfitta a Firenze e in occasione della partita casalinga con la Lazio, Allegri spiazza tutti: 4-2-3-1 con i soli Khedira e Pjanic in mediana e l’impiego contemporaneo di Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuaìn. Il risultato è il double scudetto-Coppa Italia e l’arrivo in finale di Champions League, persa contro il Real Madrid dopo aver eliminato Porto, Barcellona e Monaco.

Per un curioso scherzo del destino, a battere nettamente la Juventus in quella finale di Champions League è un’altra squadra, Real Madrid, che a fine 2016 era data da più parti in crisi quasi irreversibile. Qualificazione ottenuta arrivando alle spalle del Borussia Dortmund, voci su uno spogliatoio ormai imploso e un allenatore considerato vicino all’esonero dopo aver vinto la coppa a San Siro appena pochi mesi prima. Senza contare le dissertazioni su un Cristiano Ronaldo in presunta crisi. Quella squadra non solo vincerà la Champions League a Cardiff dopo aver vinto la Liga davanti agli eterni rivali del Barcellona, ma ne vincerà ancora un’altra l’anno successivo contro il Liverpool.

Domanda, posto che di esempi simili nella storia del calcio ce ne sono a bizzeffe: è il caso di lanciarsi in pronostici spericolati al termine dei sorteggi? A chi legge l’ardua sentenza.