Le imprese di Gianluca Vialli sul campo, fra Samp, Juve e Nazionale

Dopo una lunga malattia, si è spento Gianluca Vialli. All’età di 58 anni, l’ex attaccante di Sampdoria, Juventus e Chelsea è scomparso stamane a Londra, nell’ospedale dove era ricoverato da prima di Natale. Tante le imprese sul campo compiute durante la sua carriera, il ricordo della redazione di Calcio in Pillole del grande calciatore che è stato.

Gianluca Vialli, dagli esordi a Cremona allo Scudetto con la Samp

Vialli esordisce nella Cremonese, squadra della sua città natale, nel 1981. Partendo dalla Serie C, i grigiorossi nel giro di tre anni conquistano l’accesso alla Serie A e il giovane attaccante sale alla ribalta. Nell’estate del 1984 è la Sampdoria ad acquistarlo, non ancora ventenne. Già il primo anno è storico, perché i blucerchiati conquistano la Coppa Italia, primo trofeo assoluto per la società ligure, battendo in finale il Milan – Vialli segna un gol nella finale di ritorno. Nel 1986 sulla panchina genovese arriva Vujadin Boskov, che lo trasforma in un vero e proprio centravanti; affiancato da Roberto Mancini, i due diventano “i gemelli del gol” per la tifoseria, che li erge a idoli assoluti.

Altre due Coppe Italia, nel 1988 e nel 1989, la Coppa delle Coppe nel 1990 – doppietta in finale contro l’Anderlecht – e lo Scudetto del 1991, vinto laureandosi capocannoniere della Serie A con 19 reti. Nonostante le diverse richieste sul mercato, Vialli resta ancora alla Samp e nella stagione successiva sfiora una clamorosa impresa. I blucerchiati arrivano fino alla finale di Coppa dei Campioni, perdendo però a Wembley contro il Barcellona per un ai tempi supplementari di Ronald Koeman. Nell’estate 1992 viene prelevato dalla Juventus per 40 miliardi di lire – record per l’epoca. E si apre un’altra storia.

La Champions League da capitano della Juventus

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(Photo by Allsport/Getty Images)

La Juventus, da anni fuori dalla lotta per lo Scudetto, costruisce uno squadrone. Oltre a Vialli, in squadra c’è Roberto Baggio ed in panchina siede Giovanni Trapattoni. Il primo anno si conclude con la vittoria della Coppa UEFA, ma il suo rendimento non è all’altezza per via della poca intesa con il Divin Codino. L’arrivo di Marcello Lippi nel 1994 è un altro turning point della carriera di Vialli, come lo è stato con Boskov. Il tecnico toscano lo piazza centravanti nel tridente completato da Fabrizio Ravanelli ed un giovane Alessandro Del Piero. Il primo anno vince lo Scudetto – che mancava ai bianconeri da 9 anni -, mentre nella stagione 1995-96 arriva la vittoria in Champions League. Ad oggi, Vialli è l’ultimo giocatore juventino ad aver alzato il trofeo da capitano.

Il Chelsea e il ritiro

La Juventus attua una rivoluzione dopo la finale contro l’Ajax e Vialli finisce al Chelsea. Anche qui il suo impatto è storico, perché vince subito la FA Cup – i Blues erano a secco di trofei da oltre 20 anni. Nel 1998 si sdoppia nel ruolo di calciatore e allenatore e arrivano altri successi. LA Coppa di Lega, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea nel 1999. Si ritira quello stesso anno, rimanendo una stagione ancora solamente come tecnico.

Nel 2019 entra in FIGC come capo delegazione della Nazionale Italiana, affiancato ancora dall’amico Mancini. E arriva un’altra impresa, con il successo all’Europeo con la vittoria in finale contro l’Inghilterra. A Wembley, prendendosi la rivincita per quella finale persa contro il Barcellona.