Pioli e Maldini alla base del successo del Milan

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il Milan non si ferma più. Dopo un finale di stagione incredibile che ha portato i ragazzi di Pioli a qualificarsi per l’Europa League, i rossoneri sono ripartiti come meglio non potevano. Gironi di Europa League conquistati dopo le vittorie su Shamrock Rovers, Bodo/Glimt e Rio Ave, quattro vittorie su quattro in campionato con tanto di primo posto e, infine, primi tre punti nel gruppo di EL.

Un successo, quello rossonero, che parte da lontano e che ha come attori protagonisti Paolo Maldini e Stefano Pioli. Le origini di tutto questo, infatti, risalgono allo scorso gennaio. Il Milan ha chiuso il 2019 con un umiliante 5-0 subito per mano dell’Atalanta. Pioli, arrivato dopo il disastroso inizio di Giampaolo, sembra sempre più un traghettatore, tanto che cominciano a nascere le prime indiscrezioni su Ralf Rangnick come futuro manager del Milan. Durante la sessione invernale, tuttavia, Maldini (e Boban) induce la proprietà, che punta sui giovani, a comprare due giocatori esperti in modo da salvare il salvabile. Arrivano Kjaer e, soprattutto, Ibrahimovic.

A quel punto, Pioli decide di cambiare modulo e giocatori. Sceglie di abbandonare il vecchio 4-3-3 e l’insostituibile Suso e punta sul 4-2-3-1 con Kessiè nuovamente in una mediana a due, Calhanoglu nel suo ruolo naturale e Rebic e Castillejo sulle ali a supporto di Ibra. Scelte che ripagano, ancor più nel post-lockdown, quando Pioli sceglie una preparazione atletica volta a partire a razzo. La squadra, infatti, vola e l’allenatore di Parma conquista la conferma per sè e anche per Maldini. Il grande cammino della squadra, infatti, mostra che la rosa allestita dall’ex capitano non era da cestinare, tutt’altro.

Rosa che, però, si componeva di prestiti e giocatori in scadenza che andavano trattenuti e, proprio così, ha fatto Maldini. In estate, infatti, l’ex numero 3 rossonero ha costruito la squadra a partire dalle conferme. Prima il riscatto di Kjaer, poi il rinnovo di Ibrahimovic e, infine, il riscatto di Rebic. Poi gli acquisti.

Acquisti che stanno già pagando come dimostrano il gol al Crotone di Brahim Diaz e quello di Hauge contro il Celtic. Giocatori, ancora una volta, comprati da Maldini e inseriti nei ruoli giusti da Pioli. Una coppia, quella composta da direttore e allenatore, che funziona alla perfezione. Qualcosa che non si vedeva da tanto tempo in quel di Milanello. Una coppia che i tifosi sperano continui a regalare soddisfazioni, portando magari il Milan a calcare di nuovo il palcoscenico della Champions League.