Ligue 1, il modello Lille in testa al campionato

Ligue 1

(Photo by DENIS CHARLET/AFP via Getty Images)

La Ligue 1 francese sta assistendo ad una di quelle storie che meritano di essere raccontante. Il Lille allenato da Christophe Galtier con 54 punti è in testa al campionato, davanti a squadre come Lione e Paris Saint Germain.

Il LOSC è diventato negli anni un modello virtuoso da seguire. Un club capace di andare a scovare giovani talenti, valorizzarli e poi rivenderli a peso d’oro, riuscendo a proseguire però un percorso di crescita che pare essere inesorabile nelle ultime stagioni. Un progetto che parte da lontano, dalla stagione 2018-19, quando il club a fine anno riuscì a cedere Yves Bissouma al Brighton per 16,9 milioni, Ibrahim Amadou al Siviglia per 14,4 milioni, Kévin Malcuit al Napoli per 12 milioni e Fodé Ballo-Touré al Monaco per 11 milioni di euro. Un lavoro di scouting importante, soprattutto se si pensa che nella stessa stagione i francesi riuscirono ad acquistare a zero due giocatori come Rafael Leao (poi rivenduto al Milan l’anno successivo a 29,5 milioni) dallo Sporting Lisbona e Jonathan Bamba dal Saint Etienne.

Affari che non sono mancati neanche nella scorsa stagione. Già detto di Leao, il Lille riuscì a cedere Nicolas Pepé all’Arsenal per 80 milioni e Thiago Mendes al Lione per 22 milioni di euro. Nella stessa stagione “Les Dogues” acquistarono Yusuf Yazici dal Trabzonspor, uno dei giocatori che maggiormente si sta mettendo luce. Arrivarono anche Victor Osimhen dal Charleroi e Renato Sanches in cerca di rivincita dopo gli anni tribolati al Bayern Monaco. Una tendenza questa di rivendere e scommettere ancora sui giovani che non si è fermata neanche durante il mercato della stagione in corso. Il nigeriano Osimhen è passato al Napoli per 70 milioni e il giovane difensore Gabriel è stato ceduto all’Arsenal per 26 milioni. L’unico acquisto di spessore è stato il canadese classe 2000 Jonathan David dal Gent per 27 milioni. Il club francese ha chiuso le due finestre di mercato, quella estiva e quella invernale, con un segno positivo di 58,7 milioni di euro. Un vero e proprio capolavoro da parte della dirigenza.

Risultati a livello economico, certo, ma in questa stagione anche il campo sta rispondendo in maniera positiva. Un modo di far calcio sostenibile, in passato abbiamo avuto esempi anche in Italia come l’Udinese, che sta permettendo alla creatura del presidente Olivier Létang, di sognare il titolo che da quelle parti manca dalla stagione 2010-11.