L’Italia si è nuovamente “normalizzata”: manca carattere, ora serve rifarsi

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(Photo by Charles McQuillan/Getty Images)

C’è delusione, la si vede negli occhi dei giocatori Azzurri, nelle pupille dei tifosi presenti a Belfast. Le anime sconsolate trasudano stanchezza, fatica fisica e soprattutto mentale. Da Euro 2020 l’Italia non si è più ripresa, da settembre la squadra ha cambiato faccia, e bisogna ancora capire il motivo. I timori, che prima sembravano destinati a rimanere tali, ora sono realtà: l’Italia non è ancora ai Mondiali, dovrà passare dai Playoff, come nel fatidico 2017.

Gli uomini di Mancini, dopo la vittoria degli Europei, sembrano affetti dalla “sindrome da burnout“, forse per l’eccessivo stress e carica emotiva accumulati in quest’ultimo periodo. È presto per parlare di “ingranaggio che si è rotto”, ma forse conviene porsi più di qualche domanda, e trovare al più presto una soluzione efficace. La débâcle è dietro l’angolo.

Contro l’Irlanda del Nord mancano le idee

La partita con l’Irlanda del Nord è lo specchio del momento dell’Italia dell’ultimo periodo. Questo match è solo il risultato di tre mesi di calo fisico e mentale. Il gioco brillante, palla a terra e di qualità che ha contraddistinto gli Azzurri agli Europei sembra essere di colpo scomparso, come divorato dal tempo. Manca chi costruisce, la sicurezza e la sfrontatezza con cui si è arrivati fino alla finale di Euro 2020. Per non parlare dei riferimenti offensivi, totalmente assenti e confusionari. Tanti lanci lunghi, eccessivo possesso palla stagnante e poche idee. Servirà resettare il cervello e tornare al lavoro con tenacia.

Italia, serve voltare pagina per centrare la qualificazione

L’Italia non accederà a Qatar 2022 in maniera diretta. I giocatori lo sanno, Mancini anche, rimuginare sul passato non porterà da nessuna parte. Ora serve cambiare capitolo, e soprattutto rotta. Pensare al futuro è la chiave, dimenticandosi del momento affliggente che sta colpendo gli Azzurri in questo periodo. Bisognerà liberare la testa dai pensieri negativi e tornare a lavorare a testa bassa come si è sempre fatto.

Torneranno anche diversi giocatori fondamentali (erano ben 11 gli assenti in queste due gare di qualificazioni. Con il rientro di Chiellini potrà esserci l’esperienza e sicurezza difensiva di qualche mese fa. Con un Verratti in più, alla quale possono essere affidate le chiavi del centrocampo, ed un Immobile a presenziare l’attacco Azzurro ci si può rialzare. Piangere sul latte versato è inutile. Quel che è stato fatto fa parte del passato, ora si cambia pagina. All’Italia la attende una nuova finale da giocare, e soprattutto da vincere.