Longari in esclusiva a CIP: “Napoli completo con Raspadori e Ndombele”

Anche nella giornata odierna è andato in scena il format pensato dalla nostra Redazione: CIP Football Bar Summer Edition. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì, per tutto il mese d’agosto, saremo in diretta su tutti i nostri canali social di CiP insieme al Senior Editor di Sportitalia Gianluigi Longari. La puntata odierna è stata condotta dal nostro caporedattore Federico Draghetti. Di seguito ecco le dichiarazioni che Longari ha rilasciato in esclusiva ai nostri microfoni.

CIP Football Bar Summer Edition: le dichiarazioni di Longari

La situazione che si è venuta a creare tra Ronaldo e il Manchester United è sempre più complicata. Il portoghese ha smentito il 95% delle notizie venute fuori sul suo conto. Cosa ne pensi? Quale sarà il futuro di Cristiano?

“Dobbiamo attenerci ai dati di fatto, ovvero che Ronaldo non si è presentato al ritiro del Manchester United per la preparazione ed ha avuto un atteggiamento di chiusura nei confronti di Ten Hag ed al club alla quale aveva dimostrato rispetto, a parole, nel momento in cui ha abbandonato la Juventus. La scelta fatta l’aveva definita di cuore, ma in realtà alla prima grossa difficoltà si è sconfessato con i suoi stessi comportamenti. Non penso che ne sia uscito benissimo da quest’estate Cristiano Ronaldo, al di là di come andrà a finire e al di là del fatto che ci possa essere un amatore disposto a concedergli una possibilità. All’inizio lo United non voleva sentire parlare di una sua possibile cessione, mentre ora è assolutamente in considerazione. Il giocatore è completamente ai margini dello spogliatoio. Ovvio, parliamo di un fuoriclasse, la qualità del giocatore non è in discussione. Quello che va messo in discussione è l’atteggiamento di Ronaldo, che è diventato esclusivamente fine a se stesso e non una ragione di gruppo. Sarà complicato trovare un club desideroso di dargli un’opportunità a quel prezzo”.

Il Napoli è molto attivo sul mercato. Pensi che con i possibili innesti di Ndombele e Raspadori, i partenopei possano essere tra le prime tre pretendenti allo Scudetto?

“Tra le prime tre pretendenti no. Ci sono già Juventus, Milan ed Inter, che sono impossibili da scomodare per il ruolo di favorite. Il Napoli si può aggiungere a queste e fare la quarta incomoda, superando magari la Roma. Ovviamente se ci dovessero essere gli innesti di Ndombele e Raspadori, il Napoli sarebbe a tutti gli effetti una pretendente per la corsa al quarto posto, aumentando la competitività del campionato. Ndombele è un affare chiuso, domani effettuerà le visite mediche. Su Raspadori c’è ancora distanza da colmare, ma è un po’ il gioco delle parti. Penso che entrambi arriveranno a Napoli. La squadra partenopea con questi due innesti va a modificare radicalmente anche il sentimento del popolo nei propri confronti. All’inizio c’era un po’ di perplessità dopo l’addio di Koulibaly e la mancata sostituzione dei partenti. Con l’arrivo di Simeone, di Raspadori, se si dovesse verificare, di Ndombele, che prenderà il posto di Fabian Ruiz, con l’innesto di un portiere, il Napoli si potrà considerare completo e competitivo per poter puntare alla lotta per la Champions League. Spalletti avrà l’imbarazzo della scelta”.

Pensi che Di Maria, tra qualche acciacco fisico, l’età che avanza, ed il Mondiale di mezzo, possa rivelarsi un po’ meno utile alla causa Juventus?

“No, penso che sarà utile alla causa. Parliamo di un fuoriclasse assoluto, di un giocatore che qualitativamente non ha eguali in Europa. Un giocatore così può considerarsi solo una risorsa. Le condizioni fisiche ovviamente sono quelle di un giocatore che è già il là con gli anni. Non si può pensare ad un Di Maria sempre presente in campo 90 minuti ogni tre giorni, sarebbe utopico. Se fosse un giocatore in grado di giocare con questo tipo di continuità non sarebbe partito a zero dal PSG. Questa è stata un’opportunità di mercato che la Juventus ha colto per aumentare la propria qualità ed il livello, soprattutto in Champions League. Di Maria è un giocatore in grado di fare la differenza, la Juve lo ha preso per questo motivo. Penso che sia stato un’affare su tutti i livelli. Piuttosto bisognerà capire come Allegri riuscirà ad esaltare le sue qualità, non affidandosi solo a queste, ma costruendo un collettivo che vada ad esaltare anche il ruolo di Di Maria. In questo modo il giocatore potrà essere uno dei fattori più incisivi dell’intero campionato”.

Di Maria proverà ad esaltare Vlahovic. Come il serbo ne trarrà vantaggio?

“Ovvio, ne trarrà beneficio. Con Di Maria affianco non puoi che trarne beneficio. Con Kostic inoltre c’è già una connessione legata alla nazionale, ed è una macchina da assist. Vlahovic? Penso che le sue qualità siano difficili da mettere in discussione. Non è lui il problema, quanto cercare di metterlo nelle condizioni di poter incidere. Un giocatore che fa quella mole di gol nella prima metà della stagione con un gioco accattivante come quello della Fiorentina e che fa così fatica con Allegri… il problema non era totalmente suo. Il lavoro principale sarà quindi demandato ad Allegri. Vlahovic con queste caratteristiche, qualora fossero rispettate dal gioco della Juve ne sarebbe esaltato”.

Udogie al Tottenham è un rimpianto per la Serie A? Esploderà in Premier League?

“Sì, è una perdita importante, che testimonia ancora una volta come la Premier abbia altri investimenti, così come attività di scouting. La differenza con la Serie A è la possibilità di spesa. Udogie è una perdita rilevante e farà sicuramente benissimo perché ha le qualità fuori dal comune. Essendo così giovane è un assoluto predestinato per il ruolo che deve ricoprire. Testa già al Tottenham? Assolutamente non ne risentirà la sua stagione all’Udinese. Udogie è un giovane che non si può permettere di avere già la testa altrove. Vorrà arrivare al Tottenham con le credenziali di poter essere un potenziale titolare, non solo con la stima del giovane. Lo pagano 20 milioni più bonus, avranno già le certezze sulle sue qualità. Un altro anno a Udine può fargli solo bene”.

Sono giuste le tante critiche piovute a Radu dopo l’errore con la Fiorentina?

“L’impegno non basta. Non tutti facciamo i portieri in Serie A. Se commetti errori così gravi sei destinato a finire nel mirino della critica, è chiaro. Ovviamente le conseguenze si ripercuotono nell’evoluzione della carriera. Chiaramente se dovesse perseguire con questo tipo di errori la sua carriera ne risulterebbe minata. Va apprezzata la scelta della Cremonese di infondere fiducia in un giocatore che ha grande potenziale. Le parole di Alvini sono esemplificative della gestione ideale di un giovane. Radu ha talento, ma si rischia lo psicodramma, perché dovrà recuperare sicurezza nelle proprie azioni. Ovvio che in questo momento sarà più un problema mentale che di qualità, avrà incertezza, che mette in discussione ogni più semplice gesto. Bisogna quindi ricostruire la credibilità personale di Radu e di conseguenza arriveranno le sue qualità di supporto, ma fin quando commetterà errori è lecito che ci siano delle critiche oggettive, così come non crocifiggere il giocatore”.