Longari in esclusiva a CIP: “Casadei al Chelsea? L’Inter non aveva scelta”

Longari CIP

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Anche nella giornata odierna è andato in scena il format pensato dalla nostra Redazione: CIP Football Bar Summer Edition. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì, per tutto il mese d’agosto, saremo in diretta su tutti i nostri canali social di CiP insieme al Senior Editor di Sportitalia Gianluigi Longari. La puntata odierna è stata condotta dal nostro caporedattore Federico Draghetti. Di seguito ecco le dichiarazioni che Longari ha rilasciato in esclusiva ai nostri microfoni.

CIP Football Bar Summer Edition: le dichiarazioni di Longari

Domani riparte la Serie A con la sua seconda giornata. Tra le squadre in lotta per la salvezza troviamo il Monza, che, nonostante i tanti nuovi acquisti non ha convinto a pieno. Credi che sia, al momento, una squadra meno pronta rispetto alle altre? Forse è da ritenere ancora un po’ acerba?

“Sono d’accordo. Il risultato non ha premiato il Monza. Detto ciò, c’è da dire che ci saranno delle tempistiche da rispettare per entrare a pieno regime dal punto di vista del gioco. Penso che sia la squadra che ha cambiato più titolari rispetto allo scorso anno. Le dinamiche tattiche dello scorso anno sono da ricostruire quasi totalmente. È ovvio che il Monza necessiti di tempistiche ulteriori per poter sviluppare la qualità di gioco che l’aveva contraddistinta nella passata stagione, magari valorizzandola attraverso la qualità dei singoli, che è stata sicuramente incrementata”.

Anche la Salernitana lotterà per la salvezza, e anch’essa sta facendo un ottimo mercato. Gli acquisti più intriganti sono sicuramente il neo arrivato Dia ed il centrocampista Vilhena. Qual è il tuo giudizio su di loro? Pensi che i campani possano salvarsi agevolmente?

“Sono d’accordo sulla qualità di Vilhena e Dia. Il centrocampista soprattutto è un giocatore che prometteva di fare una carriera ben diversa rispetto a quanto raccolto finora. Sono convinto che possa essere la sua grande occasione per far rivalere tutti i giudizi su di lui. Detto questo non credo che sia una salvezza agevole quella della Salernitana. La concorrenza è pesante, i giocatori non conoscono così bene il nostro campionato. Vedo bene il rinnovo di Mazzocchi, che era finito nel mirino di squadre con ambizioni importanti. Il progetto è interessante, perché vengono presi dei giocatori con grande potenziale, comunque tutto da verificare nel nostro campionato, nonostante non sia competitivo come una Premier League. I nuovi giocatori potranno comunque incidere in maniera rilevante. Sicuramente la Salernitana è una squadra intrigante, ma una salvezza agevole, ad oggi, non mi sento di proiettarla. Può centrarla, ma combattendo fino all’ultimo”.

Il big match di giornata è Atalanta-Milan. Chi vedi favorita? Ti aspetti un match divertente ed equilibrato?

“Sì, mi aspetto un match divertente. Penso che il Milan sia favorito, anche per lo storico dei confronti tra Pioli e Gasperini. Questa sfida ha rappresentato per il Milan sempre un crocevia, sia in positivo che in negativo. Tra anni fa con quella roboante sconfitta il Milan cominciò a gettare le basi per il proprio progetto, inserendo un leader come Ibrahimovic. L’anno successivo a Bergamo, il Milan centrò la qualificazione in Champions League con una prestazione importante. Lo scorso anno il Milan diede un primo segnale al Gewiss rispetto alla competitività che avrebbe dimostrato in tutto il campionato, aggredendo l’Atalanta e andandosi a cercare la fortuna e la vittoria di conseguenza. Penso quindi che sia una partita divertente. Gasperini avrà studiato qualche contromisura tattica rispetto a come Pioli lo ha incartato negli ultimi confronti diretti. Sarà quindi un match molto divertente. L’Atalanta ha aggiunto qualità e rapidità al proprio motore con Lookman. Saranno due squadre che non si aspetteranno e cercheranno di fare la partita. Mi aspetto il match equilibrato e ricco di ribaltamenti di fronte”.

Pensi che l’Atalanta possa assicurarsi un posto in Europa? La Champions League è utopia?

“Arrivare nelle prime quattro la vedo dura. Anche quest’anno l’Atalanta ha deciso di puntare sul mantenimento dei propri calciatori. Non che questo sia un aspetto negativo, però penso che la scorsa estate abbia un po’ rappresentato uno snodo per la Dea. Molti calciatori forse avrebbero voluto lasciare Bergamo per affrontare una nuova sfida professionale, invece sono stati mantenuti in rosa per esplicita richiesta di Gasperini. Questo magari ha generato un piccolo calo di motivazioni nei singoli, che poi si è ripercosso anche nel rendimento collettivo, mi vengono in mente Zapata, Muriel, o anche lo stesso Gosens, che poi è stato accontentato nell’andare all’Inter. Penso che ci sia molta più concorrenza rispetto al passato. Ci sono già cinque squadre nettamente superiori come organico, perciò la Champions League la vedo complicata per l’Atalanta. Sicuramente la Dea può fare bene, e sarebbe importante ritornare ad essere stabilmente in Europa a prescindere dalla competizione”.

Il trasferimento di Casadei al Chelsea ha diviso la critica. Pensi che sia stato un’affare per l’Inter averlo venduto a 15 milioni più 5 di bonus? O credi che poteva puntarci per il futuro?

“L’Inter non poteva tenerselo. Questa è stata un’imposizione. Se arrivano delle offerte, l’Inter ha come diktat quello di valutarle e se possibile accettarle. Non avendo possibilità di spendere e non avendo supporto da parte della proprietà, un’offerta fuori mercato come quella del Chelsea deve essere accettata. Il discorso sarebbe diverso con una proprietà solida… Se ti propongono 20 milioni per un giocatore che non ha giocato nemmeno un minuto in Serie A, e sei nelle condizioni economiche dell’Inter, sei di fatto obbligato a prenderla in considerazione. Dico di più, non sono nemmeno così convinto che Inzaghi volesse puntare su Casadei quest’anno. Se analizziamo il precampionato suo…non ha praticamente mai giocato. Non penso che tale scelta sia stata dettata da una trattativa in corso, e quindi dalla volontà di salvaguardare il giocatore per evitare infortuni. Penso che non vedesse in Casadei questo sviluppo da top player che ha invece visto il Chelsea. Penso che l’Inter non avesse scelta. Se poi si vuole essere competitivi fino in fondo, e ti consente di tenere in rosa tutti i titolari, la scelta non c’era e dovevi solo accettare la proposta”.