Malagò alimenta i tormenti del calcio italiano

Continua a far discutere il tema sulla riapertura degli stadi. Dopo la “doccia fredda” dell’ultimo DPCM che, di fatto, reitera la chiusura degli impianti per tutto il mese di settembre, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha esposto le sue rimostranze in merito. Al termine di una riunione di giunta a Roma, il capo dello sport italiano ha dichiarato: Concordo con quanto ha detto ieri Gravina. È assolutamente condivisibile: il calcio senza pubblico non è veramente calcio, ma rispettiamo e aspettiamo con doverosa pazienza”.

Il presidente del Coni ha poi aggiunto: “Mi sembra di aver capito che c’è una priorità data alle scuole, poi ci si concentrerà su altri luoghi. Visto da fuori è giusto, però non è chiaro perché non si possano affrontare entrambi contemporaneamente. Si dovrà agire il prima possibile, non parlo solo del calcio ma anche di altri sport in grave difficoltà, senza gli introiti dei diritti tv”.

Dunque, ancora una volta, i protagonisti dello sport italiano lanciano un allarme alle istituzioni. Le parole di Malagò, infatti, fanno eco a quelle del presidente Andrea Agnelli di tre giorni fa, a margine dell’assemblea generale dell’ECA. L’impatto del Covid sul calcio italiano, inevitabilmente, ha portato ad un pesante depauperamento che ha interessato anche, e soprattutto, le categorie minori dello sport, meno esposte ai riflettori ma egualmente rilevanti. Il calcio italiano, già coinvolto in diverse problematiche pre-Covid, si appresta ad entrare nella fase cruciale. Ora, più che mai, le istituzioni devono agire con forza, per ripartire. Ma ripartire davvero.