Manchester City: serve concretezza, con il Dortmund è mancato un centravanti

Manchester City (Imago Images)

Banalmente, ci fosse stato Erling Haaland al centro dell’attacco del Manchester City staremmo parlando di una qualificazione già chiusa ampiamente. Alla squadra di Pep Guardiola è mancato soltanto questo: brillantezza e concretezza negli ultimi 15 metri dove si sentiva l’assenza di un vero e proprio bomber dal killer instinct, un centravanti capace di toccare 3 palloni e di trasformare almeno 2 di questi in gol.

Con un Aguero sul viale del tramonto e con un Gabriel Jesus non nella migliore stagione della sua carriera, il City trova difficoltà quando il livello si alza e soprattuto quando non si gioca in Premier League. In Europa il modo di approcciarsi le partite è differente e la tattica difensiva è quasi opposta a quella che (non) vediamo in Premier League weekend dopo weekend. Per quanto Gundogan si sia rivelato fondamentale in zona gol, quando poi c’è bisogno del classico centravanti strutturato e spietato in area di rigore si nota la differenza.

Contro una difesa fisica e dura come quella del Dortmund avrebbe fatto comodo questo tipo di profilo, quello del tipico attaccante capace di sfruttare al meglio le splendide giocate di De Bruyne e compagni. L’estro e la fantasia non sono mancate ed è anche per questo motivo, oltre alla forza individuale spaventosa di alcuni calciatori, che alla fine il risultato è stato di 2-1 per i padroni di casa. Se non fosse stato per Foden si sarebbe consumato un vero e proprio fallimento, condito dalla paura di poter incappare in una beffa clamorosa poi al Signal Iduna Park.

La paura è ancora presente e non potrebbe essere altrimenti, ma la sensazione è che con un minimo di concretezza in più la situazione possa stabilizzarsi su quanto ampiamente pronosticato. La semifinale è vicina, quasi la si può toccare con mano, serve però uno sforzo concreto per arrivarci con la consapevolezza di potersela giocare fino alla fine.