Mancini e Italia, senza Jorginho come giocherete?

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Ogni allenatore ha i suoi punti fissi e anche in Nazionale, i vari Ct, hanno da sempre i pupilli su cui poggiare le basi per il proprio progetto. E’ il caso, riguardo la nostra selezione, di Mancini e Jorginho.

Jorginho out, Barella arriva tardi. Spazio a Locatelli

Non ci sarà per questo trittico di partite Jorginho non convocato da Mancini nonostante l’italo brasiliano, con 22 presenze, sia il giocatore maggiormente utilizzato da Mancini nella sua esperienza sulla panchina azzurra, incominciata il 14 maggio 2018.

Non ci sono infortuni o casi di positività al Covid dietro l’esclusione e difficilmente il Chelsea potrebbe aver chiesto a Mancini di non convocarlo, visto che il ct ha chiamato Emerson Palmieri. L’ipotesi più probabile è che l’allenatore azzurro possa aver deciso di “sacrificare” il centrocampista ex Napoli in vista di alcuni esperimenti, considerando anche le sfide molto abbordabili che dovrà affrontare l’Italia.

Con Jorginho out e Barella dell’Inter che arriverà a Coverciano solo domani, il centrocampo più probabile per la prima partita contro l’Irlanda del Nord (giovedì, ore 20.45) potrebbe essere composto da Verratti (immancabile), Locatelli e Pellegrini se quest’ultimo dovesse recuperare a pieno visto che è uscito acciaccato dalla sfida della sua Roma contro il Napoli.

Locatelli è sicuramente uno degli uomini che finirà sotto la lente d’ingrandimento in vista degli Europei di quest’estate: con il Sassuolo quest’anno ha collezionato in serie A 25 presenza condite da tre gol e due assist per un totale di 2160 minuti.

Le ottime prestazioni hanno stuzzicato l’interesse delle big del nostro campionato con Juve e Inter che si sono informate sul cartellino, schizzato intano a 35 milioni di euro (ahi Milan, che errore fu liberatene…).

Verratti leader (finalmente)

Pellegrini con la Roma sta facendo bene in questa stagione, non solo per i gol e gli assist, ma anche perché si sta ritagliando sempre di più un ruolo di leader nello spogliatoio.

Leader che ormai è da anni al Psg, Marco Verratti: l’ex Pescara e pluricampione di Francia nonché vicecampione d’Europa con i parigini, ha trovato la giusta maturità e grazie all’esperienza internazionale ha notevolmente alzato il livello delle sue performance in maglia azzurra.

Prima di Mancini erano tante le incognite legate al numero 6 azzurro ma con l’invenzione del 4-3-3 con doppio play (Jorginho e lo stesso Verratti) e Barella libero di svariare, Marco è diventato imprescindibile nel mezzo.

Non ci sarà dunque il centrocampo titolare, almeno 2/3 di esso, nella prima sfida all’Irlanda del Nord. Ma le alternative (Pessina, Soriano, Castrovilli, Ricci) in panchina, sono di alto livello lo stesso.