Marotta coneferma Inzaghi: “Fiducia totale. Bisogna dare tutti di più”

L’Inter di Beppe Marotta non sta vivendo un momento facile della propria stagione. Nonostante siamo ancora in avvio, i nerazzurri hanno già perso ben tre delle sei gare disputate sino a questo momento. Tra il malcontento generale, sul banco degli imputati è finito anche il tecnico Simone Inzaghi, reo di aver commesso alcune scelte sbagliate a livello di formazione e di cambi a partita in corsa. Proprio di questo periodo non esaltante ha parlato l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta. Il dirigente nerazzurro è stato intervistato dai colleghi di Sky Sport 24. Di seguito ecco le sue dichiarazioni raccolte e riportate dai colleghi di Tuttomercatoweb.

Marotta
(Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Marotta: “Gli errori commessi serviranno per il futuro”

“Lo stato d’animo è quello di un sano realismo, ogni sconfitta porta con sé un’analisi più attenta delle problematiche. Il confronto fa parte dell’essere dirigente, abbiamo uno staff molto unito sia a livello dirigenziale che tecnico. Da un confronto nasce sempre qualcosa di positivo per il futuro”.

Col Bayern si è vista una distanza incolmabile rispetto all’Inter e al calcio italiano.
“Beh, si sa che l’Italia calcistica è in seconda fila nel ranking. Lo strapotere della Premier League, della Bundesliga, della Liga è evidente: sono squadre con grandissimo potere di spesa e grandissimi campioni. Ma questo non rappresenta un alibi: ieri abbiamo perso contro una squadra più forte, ma dobbiamo andare alla ricerca di quelli che sono eventuali difetti”.

Nel confronto che c’è stato oggi, sono stati identificati i motivi della difficoltà?
“La preoccupazione non deve portare ansia o paura, ma un’analisi approfondita, il coraggio di fare scelte importanti come ha fatto ieri Inzaghi. Bisogna migliorare sia a livello di singoli che di collettivi, l’Inter è sempre l’Inter: ha una storia importante, deve essere sempre competitiva a prescindere da chi va in campo”.

Che messaggio sono le tante novità di ieri?
“Di coraggio. Il fatto che l’allenatore, che principalmente è il gestore del gruppo, in questo momento ha uno stress come impegni da affrontare da qui al 13 novembre. Inzaghi ha una rosa di qualità che deve utilizzare nel migliore dei modi, in base alle indicazioni degli avversari e degli allenamenti. Penso che lo stia facendo nel migliore dei modi, anche se purtroppo le ultime due partite sono coincise con due sconfitte”.

Inzaghi ha ancora la fiducia del club?
“Ma ci mancherebbe, sta facendo un ottimo lavoro, sa allenare e gestire benissimo la squadra. Noi siamo l’Inter, e se vogliamo dire una cosa importante è maggiore accortezza da parte di tutti, dalla dirigenza all’area tecnica e ai giocatori. Quando si indossa questa maglia va onorata, mi dispiace per i 60mila di ieri e per i 70mila di altre occasioni. Noi abbiamo un obbligo: dobbiamo ripagarli nel migliore dei modo e non possiamo fare altro che crederci, questi errori serviranno per il futuro”.

Quanto manca Lukaku?
“Il calcio è un gioco collettivo, si gioca in undici. Non bisogna mai poggiare le proprie forze e aspettative su un solo giocatore, anche se parliamo di Lukaku. Chi lo sostituisce devono essere all’altezza di ciò che rappresenta l’Inter, da questo punto di vista so che abbiamo una squadra di professionisti: ora non ci sta girando bene, dobbiamo avere fiducia e dare il massimo”.

La seconda stella resta l’obiettivo?
“L’Inter quando partecipa a una competizione ha l’obbligo di correre per il massimo, la seconda stella è un sogno secondo me realizzabile. Dobbiamo essere consapevoli di avere a che fare con grandi avversari, ma questo non ci deve spaventare. Alla fine, che saremo noi o meno, dovremo aver fatto il nostro dovere”.