Mihajlovic, il futuro in serbo per Bologna: le ipotesi dopo la malattia

Mihajlovic, più in panchina che fuori. “Ogni rinuncia corrisponde a una contropartita”, ma stavolta Carmen Consoli – che ha scritto l’Eccezione – non conosce gli scenari che passano da Bologna. Quello che aleggia nel quartier generale dei felsinei è la voglia di ripartire. Ritrovare continuità di risultati. Campionato – tutto sommato – sereno, tra alti e bassi, ma per citare il tecnico serbo: “I 50 punti e la parte sinistra della classifica non li abbiamo raggiunti”. Segno che c’è ancora qualche dazio da pagare.

Di mezzo anche – ma non solo – la malattia dell’allenatore: Sinisa Mihajlovic ha dovuto agire a corrente alternata per via del riacutizzarsi della leucemia. Coraggio, determinazione e tenacia. La voglia di fare, tuttavia, spesso non basta. L’allenatore, infatti, ha detto: “Non voglio essere giudicato per la mia condizione. Quella è una cosa mia, ma non c’entra. Non c’è nessun tipo di problema, Lunedì parleremo e vedremo”.

Mihajlovic, rossoblu a tinte fosche: a breve l’incontro con la società

Bologna De Silvestri Mihajlovic
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Segno che c’è un incontro con la proprietà: il summit sembra imminente. L’allenatore, forse, sente di non aver fatto il massimo ed è pronto forse anche ad un allontanamento. Ogni eventualità resta aperta, anche perchè il Bologna – e stavolta non c’entra il responso medico – potrebbe aver ancora bisogno di uno come Mihajlovic. Quest’anno qualcosa doveva essere rivisto, ma a fronte delle possibili cessioni (Arnautovic accostato a Roma e Juve), uno come il serbo potrebbe ricoprire il ruolo di punto fermo. Quello che serve per ripartire. Speriamo – più per lui che per la squadra – senza intoppi di sorta. E qui la salute entra nuovamente in gioco, perchè se la società – purtroppo, senza dubbio – deve fare affidamento su una guida a corrente alternata è bene che prenda le proprie precauzioni.

Subentra, inevitabilmente, la diplomazia e il senso di colpa: possibile dilemma etico. È giusto allontanare qualcuno per la propria condizione fisica? La disabilità – legata a qualunque tipo di dinamica sociale – non deve essere un ostacolo, ma un valore aggiunto. Tabarez, in situazione sicuramente diversa, allena. Mihajlovic vuole continuare a farlo: nessuno, infatti, ha parlato di ritiro.

Leggi anche – Cremonese, Pecchia dice addio: “Chiudo questa straordinaria esperienza”

Inevitabilmente, però, si dovrà parlare di futuro e il punto sono le reciproche priorità: se Sinisa ha bisogno di più tempo per sé, al fine di tornare più pronto e disposto a seguire la squadra come ha sempre fatto, la società lo accoglierà sapendo bene a cosa va incontro. Qualora i limiti, però, dovessero essere insormontabili (per tanti motivi, non necessariamente fisici, c’è anche una distanza economica da colmare) le strade si divideranno. L’intenzione, tuttavia, resta quella di trovare un punto d’incontro. Mihajlovic ormai è un pezzo di Bologna, come conferma la cittadinanza onoraria, e certe valutazioni non passano certo – soltanto – da una stagione.