Milan Campione d’Italia, il recap di un sogno a tinte rossonere

Milan Campione d'Italia

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Milan è campione d’Italia. Una frase che non si udiva dall’ormai lontanissimo 2011, quando Ibra, Cassano e Robinho trascinarono il club rossonero alla conquista del loro 18esimo scudetto. All’epoca era Massimiliano Allegri a sedere sulla panchina del Diavolo, e al vertice societario si ergeva ancora la figura di Silvio Berlusconi, al tramonto della sua gloriosa era da proprietario del club. 

Quello dei giorni nostri, invece, è un Milan composto da giovani talenti e al nascere di un ambizioso progetto, che ha cavalcato un sogno con entusiasmo e determinazione, conquistando con forza un trionfo che nessuno a inizio stagione avrebbe ritenuto possibile. Al timone di questo gruppo di ragazzi troviamo Stefano Pioli, uno di quegli allenatori che veniva fin troppo spesso definito “normale” nei bar di tutta Italia, ma che attraverso la sua continua voglia di mettersi in discussione è riuscito ad evolversi insieme alla sua squadra, salendo sul tetto d’Italia con la “sola” forza del lavoro e delle idee.

Milan Campione d'Italia
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La vittoria del progetto

Il segreto della vittoria rossonera affonda le sue radici nell’oculatissima impostazione progettuale dettata dal fondo Elliot, che vede i suoi fulcri nella forgiatura dei talenti e in un’idea di calcio moderna e ben definita. La catena di montaggio milanista parte inevitabilmente dai tre cervelli Gazidis, Maldini e Massara, gli uomini che hanno costruito non solo la squadra campione d’Italia, ma che hanno anche avvicinato il brand rossonero ad alcune delle più famose aziende del mondo, riportando prestigio, impatto mediatico e appetibilità al club, oltre che un aumento degli introiti derivati dalle partnership. 

(Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Il Diavolo è cresciuto a piccoli passi ma con grande convinzione, puntando su una scrupolosa visione del mercato ed uno scouting sopraffino, diretto dalla geniale e avanguardistica mente di Geoffrey Moncada. Il vero affilatore e definitore del progetto è però Stefano Pioli, l’uomo che ha cambiato il volto alla squadra e che ha elevato le ambizioni del club, attraverso la sua visione e i suoi profondi valori. Il tecnico di Parma è riuscito sin da subito a toccare le giuste corde e a collocare i calciatori nella miglior posizione possibile, costruendo a poco a poco una squadra consapevole, moderna e bella da vedere. Sotto la sua guida il Milan è tornato prepotentemente ai vertici del calcio italiano, ottenendo una qualificazione in Champions League (dopo ben 7 anni dall’ultima) e uno scudetto nel giro di due anni e mezzo.

Milan Campione d’Italia, la cavalcata verso il tricolore

La sognante galoppata milanista si è concretizzata sin dalle prime giornate, con un’importante striscia di vittorie consecutive coronata dai prestigiosi successi ottenuti contro Lazio, Roma e Atalanta. Il Milan è visibilmente diverso rispetto a quello della passata stagione, specialmente nella consapevolezza e nella gestione dei momenti più difficili, come dimostrato a più riprese nel cammino verso il titolo. Ciò che salta all’occhio più di ogni altra cosa, infatti, è la maturità acquisita dal gruppo, divenuto sempre più in grado di rialzarsi e portare a casa il risultato anche nelle partite più “sporche” e complicate, una caratteristica che contraddistingue, solitamente, le “grandi squadre”.

(Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

La rosa rossonera non era di certo costruita per vincere il campionato, ma i ragazzi sono stati bravissimi a coltivare il sogno partita dopo partita, puntando sull’unione, l’entusiasmo e un passionale senso d’appartenenza. I rossoneri hanno ben figurato anche in Champions League, inanellando delle prestazioni più che convincenti contro squadre del calibro di Liverpool e Atletico Madrid, uscendo dalla fase a gironi a testa alta e con evidenti torti arbitrali subiti. La parentesi europea ha rappresentato un passaggio di crescita fondamentale, visto che la squadra è stata eccelsa nel trasformare quella delusione in carburante per il prosieguo del campionato, mostrandosi, a larghissimi tratti,  solida e costante nei risultati.

I punti cardine per il tricolore sono state certamente le vittorie ottenute contro le dirette concorrenti. La sofferta vittoria in rimonta contro l’Inter rimarrà un’icona indelebile di questa magica stagione, così come il brillante successo strappato in casa del Napoli, entrambi griffati dall’elegante firma di Olivier Giroud: l’uomo dei big match e delle reti pesanti. Partite, queste ultime, che hanno elevato i rossoneri ed hanno aumentato esponenzialmente fiducia e consapevolezza, alimentando un sogno che fino a pochi mesi fa era ritenuto impossibile da realizzare. Dopo il momento di difficoltà sopraggiunto nel mese di marzo, la squadra si è ripresa ed ha lottato con forza per lo scudetto, collezionando una serie di importanti vittorie nonostante il calendario svantaggioso. Un tricolore tanto bello quanto insperato per il popolo milanista, che ricorda, per certi versi, la vittoria “del centenario” arrivata nel 99’, dove i rossoneri erano tutt’altro che favoriti. Il Diavolo ha finalmente riconqusitato il paradiso, pronto a tingere di rossonero anche il futuro.