Date tempo a Charles De Ketelaere

de ketelaere

(Photo by KENZO TRIBOUILLARD/AFP via Getty Images)

Bisogna dare tempo a Charles de Ketelaere. Il Milan l’ha capito, ci ha puntato e con il solito aplomb di Stefano Pioli, ha fatto capire di puntare fortemente sul ragazzo e di averlo preso per il futuro, immediato e non, consapevole di doverlo aspettare e di concedergli del tempo.

Milan: le parole di Pioli

“Oggi l’abbiamo trovato meno perché era marcato bene. La nostra costruzione non è stata così veloce per trovarlo più libero. Gli va dato tempo di inserirsi, così come Dest. Devono entrambi assimilare il nostro modo di giocare. Dovranno conoscere i compagni sempre meglio”. Così Pioli ha “liquidato” in un attimo i primi malumori sulle prestazioni del gioiello belga. Quest’ultimo ha incantato all’esordio contro il Bologna, poi due prove leggermente opache contro l’Inter e contro il Salisburgo nel match di ieri sera.

De Ketelaere va aspettato

Accade sempre, sia che si parli di talenti cristallini (come in questo caso), sia che si parli di altri calciatori più blasonati o meno promettenti. Bastano pochi match senza incidere che subito si cercano, e a volte si trovano, problemi che non esistono.

Charles De Ketelaere è al suo primo anno in Serie A, per la prima volta in una società storica come il Milan, all’età di 21 anni. Stefano Pioli ha capito perfettamente la situazione del ragazzo, se lo coccola e lo gestisce come meglio non potrebbe: dandogli continuità ma facendogli anche, leggermente, temere la concorrenza folta alle sue spalle.

Brahim Diaz è lì che scalpita: alternativa di livello, lieve pressing, ma con la consapevolezza che si potrebbe anche creare una coesistenza tra i due. Il belga è uno dei punti fermi dello scacchiere rossonero, solo che in molti ancora non lo sanno e forse tra questi c’è anche lo stesso CDK. Il ragazzo si farà, lo ha dimostrato, ma va aspettato. Qualche sprazzo di magia c’è già stato, ma quando inizierà a fare sul serio, probabilmente non si fermerà più. Il bello deve ancora venire.