Milan, la svolta di Pioli: 4-4-2, Brahim ‘jolly’ e clean sheet

Pioli

(Photo by Imago Images)

Per il Milan, molto probabilmente, si trattava della sfida più delicata dei suoi anni recenti. Dopo un girone d’andata passato al comando, il calo vertiginoso del 2021 aveva messo a forte rischio la qualificazione alla prossima Champions League. La corsa è ancora aperta ma, il colpo di ieri sera all’Allianz Stadium, ha dato una svolta non indifferente alle speranze dei rossoneri. Oltre ad aver conquistato 3 punti pesantissimi e, parallelamente, averli tolti ad una diretta rivale, la squadra di Stefano Pioli si è portata in vantaggio negli scontri diretti che, a quanto punto, sorridono al Milan nei confronti di ambo le maggiori contendenti alla Champions: Juventus e Napoli.

Brahim Diaz jolly ‘di raccordo’ di Pioli

La vittoria di ieri sera è, senz’altro, il capolavoro tattico di uno degli uomini maggiormente oggetto dalla critica nelle ultime settimane: Stefano Pioli. Il tecnico rossonero ha cambiato veste alla sua squadra, abbandonando il 4-2-3-1 per passare ad un mutevole e coriaceo 4-4-2. Pioli ha rinunciato sia a Rebic che Leao dal primo minuto, aumentando l’attenzione sugli esterni, dove il Milan ha sofferto molto in stagione, anche contro la stessa Juventus nella gara d’andata. Brahim Diaz diventa il jolly di raccordo tra centrocampo e attacco, favorendo anche i movimenti da trequartista di Saelemaekers, e garantendo un maggiore dialogo tra Calhanoglu e Theo Hernandez sullo stesso asse. I difensori della Juventus non hanno avuto alcun punto di riferimento.

Atteggiamento e solidità

Il Milan scende in campo con maturità e consapevolezza, gestendo brillantemente una Juventus scarica e incolore. Le individualità e l’atteggiamento hanno fatto il resto del lavoro. Brahim Diaz colpisce i bianconeri a fine primo tempo, recapitando un destro chirurgico all’angolino. Nel secondo tempo, Pioli può giocarsi la carta Rebic seppur per sostituire l’infortunato Ibrahimovic. Il croato non delude e, come accaduto in Roma-Milan, segna dopo l’uscita dal campo dello svedese. Il tris di Tomori è la ciliegina sulla torta di una serata perfetta in cui, neanche a dirlo, il fattore predominante è stato Stefano Pioli.