Milan, non basta Brahim come numero 10

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Il Milan ha iniziato la nuova stagione già da due settimane ma la programmazione di Maldini e Massara, che ha portato ad investire già 60 milioni sul mercato è iniziata molto prima.

I riscatti di Tomori e Tonali sono stati necessari per continuare sulla linea verde che ha portato ad un grande secondo posto in Serie A lo scorso anno. Maignan poi è stato un acquisto obbligato per sopperire all’addio di Donnarumma, mentre Giroud e Ballo-Touré sono stati due acquisti mirati a rinforzare la panchina.

Si continua a lavorare per il futuro e il giovane brasiliano Kaio Jorge dal Santos è sempre più vicino. Dopo il ritorno di Brahim Diaz, il Milan è alla ricerca di un altro fantasista per sostituire Chalanoglu: sulla lista Vlasic del CSKA Mosca e Sabitzer del Lipsia e Ziyech del Chelsea. Il “10” però non sembra una priorità anche perché la filosofia del club di Milanello è sempre la stessa: rinforzare la rosa senza mandare i conti in rosso.

Il Milan di Pioli in campo, ad oggi

In porta il primo acquisto di questa estate del club, Maignan, mentre al centro della difesa ad affiancare l’esperto Kjaer ci sarà Tomori (ancora in vantaggio nelle gerarchie su Romagnoli). Sulle fasce confermati Calabria e Hernandez e in mediana la diga sarà formata da Bennacer e Kessiè. In attacco, alle spalle di Ibrahimovic, ci saranno Saelemaekers, Rebic e nel ruolo di “Diez” per ora c’è Brahim in attesa di capire se possa arrivare un fantasista più esperto.

Il vantaggio della banda di Pioli, lo stesso dell’Atalanta, è di non aver cambiato guida tecnica e quindi avere già un feeling e una sintonia già rodati. Per stupire occorrerà ripetere come minimo i risultati della scorsa stagione o addirittura provare a vincere per togliere il numero zero alla voce dei trofei di mister Pioli.