Milan, retroscena Adli: “In estate Pioli voleva vendermi”
Adli Milan – Il francese è ormai un punto fermo del Milan, ma quest’estate era vicino alla cessione: ecco il retroscena svelato dal centrocampista.
Yacine Adli si è preso il Milan con forza, coraggio e tanto lavoro. Il francese è ormai il vertice basso del centrocampo rossonero, e Pioli stesso sta riponendo tanta fiducia su di lui. Non è sempre stato così, però, per l’ex Bordeaux, arrivato con tante speranze, ma che non sono state rispettate nei primi periodi d’ambientamento a Milano. Adli infatti ha raccontato un curioso retroscena sulla passata estate che lo ha visto protagonista. Ecco alcune delle sue parole nel corso di un’intervista a L’Equipe.
Milan, Adli svela un curioso retroscena
Le iniziali difficoltà: “Non ho mai mollato perché non ero messo male negli allenamenti. Secondo l’allenatore, dovevo fare un salto tattico, come tutti i giocatori che arrivano in Serie A. Dovevo migliorare in difesa. E poi, nel ruolo di trequartista c’erano Brahim Diaz che stava facendo bene, e Charles De Ketelaere che era stato il grande acquisto dell’estate. Ero in fase di apprendimento e gerarchicamente partivo dietro di loro. Era difficile conquistare un posto in campo”.
Il rapporto coi compagni: “Non ho mai mollato agli allenamenti e l’intensità era massima ad ogni sessione. Non ero nella lista della Champions League e quindi a volte mi allenavo da solo, con un preparatore. Non volevo perdere tempo, dovevo essere pronto per ogni eventualità. Avevo un buon rapporto con tutti, avevo un peso nello spogliatoio, ero un punto di riferimento, anche se giocavo poco”.
Il retroscena sulla cessione mancata: “I dirigenti erano contenti del mio impegno e volevano che rimanessi. Anche il discorso di Pioli era simile, non ho mai avuto problemi con lui, rispettavo le sue scelte come allenatore e il Pioli uomo è sempre stato onesto. Ha adottato un nuovo sistema con un mediano e due centrocampisti centrali e all’inizio della stagione mi ha detto: “Abbiamo fatto altre scelte, devi trovare una via d’uscita”. L’ho ringraziato per la sua onestà e gli ho detto che poteva contare sulla mia serietà fino alla mia partenza. Ma poi sono rimasto nel gruppo perché lavoravo duro, preparavo i titolari e l’allenatore mi ha persino portato in tournée negli Stati Uniti. Lì, mi ha detto che il club stava cercando un mediano difensivo ma pensava che potessi dire la mia. Gli ho risposto che avevo già giocato in quella posizione… anche se non sono nemmeno sicuro che sia vero!”.