Milan: stasera a San Siro da dentro/fuori. 3 punti o addio Champions

Questa sera alle 18:45 a San Siro il Milan affronta il Porto nella gara valida per la 4° giornata della fase a gironi di Champions League.

I rossoneri si giocano tutto stasera per rimanere aggrappati al sogno qualificazione. Gli uomini di Pioli non hanno alternative se non i 3 punti per continuare a credere in un passaggio di turno in ogni caso molto difficile.

Il Milan che sta viaggiando a ritmi incredibili in campionato (31 punti su 33, 10 vittorie su 11 partite) e domenica e atteso al Derby, si è però scontrato con un pesante ritorno nell’Europa che conta. Capitato in un girone di ferro con Liverpool, Atletico Madrid e Porto al giro di boa del gruppo i rossoneri hanno perso tutte e 3 le gare d’andata con gli avversari, essendo ora ultimi con 0 punti.

Inutile dire che il quarto KO di fila in Champions vorrebbe dire addio matematico alla competizione, perché i primi due posti non sarebbero più raggiungibili avendo un Liverpool già a quota 9 e un Porto che salirebbe a 7.

Le speranze rimarrebbero riposte nella qualificazione all’Europa League a scapito dell’Atletico che però coi suoi 4 punti attuali dovrebbe o perderle tutte e 3 o perderne 2 e pareggiarne una, sempre a condizione che il Milan faccia almeno 6 punti nelle ultime due giornate.

Detto che un KO sarebbe letale e un pareggio anche (dipenderà dall’andamento del girone nelle giornate successive), la vittoria porterebbe il Milan a 3 punti ma lo lascerebbe comunque all’ultimo posto. Infatti i rossoneri poi dovrebbero fare altre due imprese. Cioé andare a vincere a Madrid contro l’Atletico e poi battere il Liverpool a San Siro a dicembre.

Sulla carta tutto è possibile ma è estremamente difficile. Tanti lati negativi di una partita dentro/fuori ma anche qualche lato positivo. Il Milan stasera col Porto può mostrare anche in campo europeo l’ottimo gioco offensivo e verticale che sfoggia in campionato e sicuramente ottenere morale per il Derby con una vittoria di prestigio. Ma finché la matematica lo consente, è giusto credere anche nelle cose quasi impossibili.