Milan, un ruggito nell’emergenza. La banda di Pioli non molla

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(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Milan apre il 2022 nello stesso modo in cui aveva concluso il 2021. Con orgoglio e carattere. Nonostante i tanti problemi che hanno accompagnato i rossoneri verso la sfida con la Roma di Mourinho, il gruppo di Pioli riesce a fornire una prestazione sontuosa che, ancora una volta, candida i rossoneri alle zone più nobili della classifica. Senza Kessié e Bennacer – impegnati in Coppa d’Africa – e privo della retroguardia difensiva (Tomori, Calabria e Romagnoli positivi al Covid, ndr), il Milan sa reinventarsi senza perdere la forza e la convinzione di un gruppo che, ormai, non è più una sorpresa.

L’inedita coppia difensiva Kalulu-Gabbia non lasciava sereni i tifosi rossoneri. Nel corso della sfida contro i giallorossi, inoltre, si è rivisto in campo Andrea Conti. L’ex Atalanta non si vedeva dal 18 gennaio 2021, quando giocò 7 minuti contro il Cagliari. Veste nuova, ma identità nota. La fluidità del gioco di Pioli, così come il dinamismo dei suoi interpreti, non lascia scampo ad una Roma troppo intimorita ed imprecisa, aggrappata più alle folate individuali che ad una vera e propria organizzazione corale. Tonali è il metronomo che scandisce i tempi della manovra rossonera.

Junior Messias è la fonte di intraprendenza sul versante destro. Theo Hernandez, capitano contro i giallorossi, ritrova quell’esplosività che, col passare dei minuti, diventa incontrollabile per la difesa della Roma, tanto da causare l’espulsione di Rick Karsdorp. Leao è il game changer dalla panchina, Ibrahimovic – al netto del rigore sbagliato – è l’uomo che aggiunge sostanza e concretezza nel finale per chiudere il match. La sera dell’emergenza, pertanto, diventa la sera dell’orgoglio. Il Milan vince e convince, superando le difficoltà e ritrovando quello smalto che sembrava essersi smarrito tra fine novembre e inizio dicembre 2021. Pioli esulta, conscio che l’ossatura titolare deve ancora ricostituirsi ma che, sul piano della personalità e della forza di gruppo, la sua squadra non teme rivali.