Milan-Verona 3-2, una rimonta che vale la candidatura allo scudetto

Milan Verona

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Milan non muore mai, è una squadra che ha delle certezze, che la rendono una grande del nostro campionato. Questo il dato che emerge dall’anticipo serale del sabato di Serie A, giocato a San Siro contro l’Hellas Verona. La squadra di Tudor sta vivendo un grande momento di forma, e l’arrivo dell’allenatore croato ne ha cambiato i connotati. Ottimo il primo tempo degli scaligeri che chiudono i primi 45′ in vantaggio per 2 a 0. Nella ripresa, però, il Milan ci mette il carattere, e San Siro diventa una bolgia. Il dodicesimo uomo in campo trascina letteralmente i rossoneri, prima al pareggio e poi al vantaggio, con l’autogol di Gunter che completa la rimonta.

Più del risultato, più dei 3 punti: prestazioni come queste costruiscono consapevolezza all’interno di un gruppo – che sta attraversando un periodo di difficoltà per le diverse indisponibilità e con giocatori non al top della forma – e aiutano nel lungo cammino del campionato.

Al 4′ Tatarusanu cancella ogni dubbio sul suo stato di forma o sulle sue qualità, togliendo dall’angolino destro una conclusione ravvicinata di Ilic, che apre le danze della serata ad alta intensità di San Siro. Il portiere rossonero, però, nulla può al 7′, quando l’Hellas Verona passa in vantaggio con un tiro dall’altezza del dischetto di Caprari: prezioso, in questo caso, l’assist di testa di Veloso che taglia la difesa rossonera, non particolarmente brillante. Due minuti dopo la risposta della squadra di Pioli, pura tecnica: palla morbida di Rebic per Maldini che si coordina bene per tirare al volo, ma mette troppa potenza e poca precisione. Al 21′ Kalinic da centro cestistico fa leva sul piede perno e anticipa Romagnoli, che è ingenuo a travolgerlo e concedere il rigore agli scaligeri. Probabilmente, però, è ancora più ingenuo il direttore di gara a non rivedere l’intervento, che ad una seconda lettura non sembra essere passibile di rigore. Nonostante il laser puntato in faccia, Barak non perde la concentrazione e dagli undici metri firma il 2 a 0. Se il doppio svantaggio non bastasse, le brutte notizie, in casa Milan, aumentano al 36′, quando Rebic è costretto ad uscire dal campo per un sospetto stiramento. A Milanello, lo aspetta un’infermeria già piena.

Nella ripresa, il Milan parte forte, cercando la via del gol che riaprirebbe il match: ma il fortino gialloblù resiste. Al 58′, però, Olivier Giroud salta in cielo e di testa segna il 2 a 1: gran merito va a Leao, che fa un’azione formidabile sulla sinistra e mette in mezzo un cross preciso al millimetro. 10 minuti dopo è ancora Leao a seminare il panico dalla sinistra: tiro a giro che tocca la parte alta della porta prima di uscire. Al 73′ grande azione in verticale del Milan, Castillejo viene abbattuto in area e l’arbitro concede il rigore: dal dischetto Kessié è gelido e firma il 2 a 0. A questo punto l’inerzia della partita è tutta a favore della squadra di Pioli, e l’autogol di Gunter lo dimostra: al 79′ è 3 a 2 per il Milan, che completa così la rimonta.