Napoli-Atalanta 2-3: fuochi d’artificio al Maradona, la Dea manda un messaggio

Atalanta Napoli

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Non poteva esserci partita migliore, per allietare il sabato sera degli appassionati di calcio. Emozioni infinite, gol, ritmi indiavolati: tutto questo è stato la sfida tra Napoli e Atalanta, terminata con il risultato di 2 a 3.

Una gara di livello europeo, che porta lustro a tutta la Serie A. La Dea mette in mostra il proprio strapotere fisico e un carattere da grande: perché vincere al Maradona non è semplice per nessuno, ancora di più dopo essere andati sotto a inizio secondo tempo. Il Napoli, nonostante la sconfitta, non sfigura. La squadra di Spalletti – che oggi osserva la partita dalla tribuna -, paga le diverse assenze ma non abdica ai propri princìpi. Contro un’Atalanta così, però, c’è poco da fare e quello che la compagine bergamasca ha fatto oggi è mandare un messaggio a tutto il campionato: per la lotta Scudetto c’è anche l’Atalanta. Oltre alla Dea, chi sorride stasera è il Milan, che opera il sorpasso in classifica e si mette in testa alla Serie A. Scivola al terzo posto il Napoli, che viene sorpassato anche dall’Inter.

Napoli-Atalanta, la cronaca

Il primo tempo tra Napoli e Atalanta è una dimostrazione plastica dello strapotere fisico della Dea, che domina per lunghi tratti del match e legittima il vantaggio siglato da Malinovskyi nei primi minuti del primo tempo. Nonostante questo, gli azzurri creano diverse occasioni pericolose, in contropiede e concretizzano al 40′ con Zielinski che riporta il punteggio in parità.

Al 5′ il primo squillo della squadra partenopea: azione tutta in verticale, Lozano arriva sul fondo e scarica indietro per Mertens, il tiro dell’olandese viene murato dalla difesa bergamasca. La risposta dell’Atalanta arriva 1 minuto dopo ed è micidiale: azione quasi fotocopia, questa volta è Zapata a raggiungere il fondo del campo, scaricare al limite dell’area per Malinovskyi che, da quella posizione, con il mancino, è un cecchino. Al 12′ bellissima azione del Napoli, Mario Rui mette nel mezzo una palla rasoterra al veleno, ma Lozano in spaccata manca la deviazione vincente. Al 18′ ci prova Zappacosta da fuori area, palla alta, ma da sottolineare la bella azione delle Dea che fa girare palla da una parte all’altra del campo. 1 minuto dopo è Pessina a rendersi pericoloso: volata solitaria verso l’area azzurra, ma a tu per tu con Ospina non riesce a concludere. Al 23′ ancora una sponda di Zapata per l’inserimento dei centrocampisti, il mancino di Pessina è potente ma esce di poco a lato. Alla mezz’ora il Napoli si fa vedere nuovamente dalle parti di Musso: scappa Lozano che, entrato in area, incrocia bene il tiro ma la conclusione è debole e termina tra le mani del portiere della Dea. A ristabilire l’equilibrio è Zielinski al 40′: sponda di Mertens per il centrocampista che prima colpisce il muro difensivo, ma al secondo tentativo infila alle spalle di Musso.

Un minuto e mezzo dal fischio che dà inizio alla ripresa e il Napoli fulmina l’Atalanta: Mertens brucia Demiral e si invola verso l’area della Dea, dove rimane freddo e infila Musso sul primo palo. Nell’occasione, palla illuminante di prima intenzione di Malucit, che mette a referto l’assist. Al 52′ la squadra di Gasperini arriva ad un soffio dal pari: il colpo di testa di Zapata si spegne sul palo alla sinistra di Ospina. Al 64′ ancora un’occasione per i bergamaschi: colpo di testa di Demiral su cui Ospina ha n riflesso felino e alza oltre la traversa. È lo stesso calciatore turco, pochi secondi dopo, a pareggiare il conto: rimasto in attacco dopo il calcio d’angolo, sorprende alle spalle la difesa di casa e scarica un missile in porta. Al 72′ ripassa avanti l’Atalanta: Ilicic serve Freuler che dal limite dell’area tira fuori la stecca da biliardo e imbuca all’angolino. Ad una manciata di secondi dalla fine, il Napoli ha una palla gol clamorosa con Petagna che, in scivolata, spara alto e spegne le speranze di tutto il Maradona.