Napoli, ecco Calzona. Idee, dominio e coraggio

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Calzona durante Napol-Barcellona - Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images, calcioinpillole,com

Napoli Calzona – Esordire contro il Barcellona? Fatto. Cambio stagione ed armadio rivoluzionato: c’è solo lo scudo del Napoli ora. Sì: solo per pochi mesi, ma guai a non dare vita ai propri sogni. Ed il sogno del tecnico di Vibo Valentia è sempre stato quello di sedersi sulla panchina degli azzurri: “Ieri quando sono arrivato in tangenziale mi è salita l’adrenalina. Napoli ti travolge. Sono molto felice di essere qui e spero di dare soddisfazioni a questo pubblico. Se lo merita”. Musica – più che parole – di Ciccio Calzona alla vigilia di Napoli-Barcellona.

Emozionato, lucido, pensieroso. Non potrebbe essere altrimenti se la tua prima volta al Maradona – da allenatore in prima – è contro Xavi&Co. Non sarà il Barcellona dei grandi, ma il cammino in Liga della squadra spagnola (per intenderci) equivale allo stesso della Juventus. Qualcuno aveva anche osato sminuirli. Dal talento di Pedri e Yamal all’esperienza di Lewandowski e Gundogan: sottovalutare questa squadra rappresenta eresia pura.

La reazione del Napoli ed il timbro di Osimhen

Seguendo quanto appena annunciato, il Barcellona entra in campo con la mentalità delle grandi squadre. Azzanna partita ed avversario: nei primi 20′ il Napoli non la prende mai. La posizione di Pedri e Gundogan – con l’ampiezza di Cancelo e Yamal – rappresentano grattacapi difficilmente risolvibili. Poi la mossa di Calzona: uomo su uomo. Il Napoli svolta e sale in cattedra: prende metri e metà campo avversaria. Politano cerca di accendere la luce, ma i tiri in porta tardano ad arrivare. Intrigano le sovrapposizioni interne di Di Lorenzo. Corto circuito tra De Jong e Cancelo: quanta fatica nel chiudere le avanzate del capitano del Napoli.

Quando gli azzurri pare siano padroni di sfera e campo, ecco il graffio del campione. Rrahmani si perde Pedri, che trova Lewandowski: destro ad incrociare e vantaggio blaugrana. Osimhen osserva e lo imita: prende il tempo a Martinez, spiazza Ter Stegen e dopo 15′ dal vantaggio del polacco firma il pari. Nel mezzo il coraggio di Calzona, che inserisce Lindstrom e Traorè per Kvaratskhelia e Cajuste. Uscita rabbiosa del georgiano: Io non penso al nome: chi fa bene sta in campo”. Spiegherà così a Sky Sport il motivo dell’esclusione dell’ex Dinamo Batumi. Ma è proprio dopo questa sostituzione che il Napoli torna a spingere: forcing che poi porta al gol di Osimhen.

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Il momento del gol del Napoli – Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images, calcioinpillole.com

Il progetto di Calzona: dal dominio all’occupazione dello spazio

Poco. Troppo poco valutare 90′ di Napoli-Barcellona per studiare la parabola di Calzona sulla panchina degli azzurri. C’è una certezza: la forza delle idee. L’attuale CT della Slovacchia ne ha da vendere. E le sue mosse dalla panchina – abbinate al coraggio – portano il match in parità. Silente e pensieroso: osserva ed agisce. E quando decide di cambiare, lo fa. Uomo su uomo e dritti verso la porta. Toglie respiro ai spagnoli ed inizia a dominare l’avversario.

Il Napoli cambia volto (soprattutto) quando entra Traorè. Sprint, qualità e passaggio finale: ipotizzare una risalita dell’ivoriano non è cosa difficile. Terzini a tutta fascia e linea di difesa alta (altissima!): tanto da creare problemi anche a Lewandowski&Co. Concetti che il tecnico italiano è pronto ad evidenziare anche ai piedi del Vesuvio. Non si sa mai: «Un ticket per Calzona-land, grazie!».