Napoli, Fabian Ruiz: “I tifosi meritano lo scudetto, possiamo farcela”

Napoli, Fabian Ruiz: “I tifosi meritano lo scudetto, possiamo farcela”

(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Il centrocampista del Napoli, Fabian Ruiz, ha parlato in una lunga intervista rilasciata per As. Lo spagnolo ha spaziato su vari argomenti: dal suo momento in azzurro alla possibilità di un ritorno in Liga. Ecco le sue parole, estratte direttamente dal noto quotidiano spagnolo.

Napoli, le parole di Fabian Ruiz su Napoli e Liga

Buono. Ho subito un infortunio muscolare nelle ultime settimane, ma l’ho superato e ho preso il ritmo. Mi sento molto a mio agio.

Siamo rimasti tutti sorpresi da come hanno iniziato il corso. Si nota la perdita di Messi: è sempre sollevato dal fatto che non sia nella squadra rivale. Come l’argentino non ce ne sono, ma hanno giocatori decisivi in ​​ogni settore del campo e abbiamo già visto che hanno cambiato la dinamica.

“Sono particolarmente contento per Gavi, che come me è di Los Palacios e Villafranca. Fin da bambino, al Betis, si parlava delle sue qualità, delle sue potenzialità”

È un allenatore speciale. È totalmente ossessionato dal calcio, lo adora, ci pensa 24 ore al giorno. Ha un rapporto molto stretto con tutti i giocatori, gli piace parlare, scherzare… Sa guidare il gruppo e siamo tutti contenti. Questo è evidente sul campo, abbiamo le idee chiare.

Sì, in questo sistema mi sento benissimo. Avere un partner accanto a me come Anguissa o Lobotka che mi copre mi dà più libertà. Ogni volta che posso, cerco di raggiungere l’area rivale e di finire. Sto migliorando in questo aspetto.

Sappiamo che è complicato, ma siamo una grande squadra e possiamo esserci fino alla fine, lo dimostrano i dati. Ho vinto un titolo a Napoli, la Coppa del 2020, e ci ha lasciato con l’amaro in bocca per non averlo potuto festeggiare con la nostra gente causa covid. Non sono nemmeno in grado di immaginare cosa accadrebbe in città se realizzassimo quel sogno… I tifosi se lo meritano. Notiamo il tuo supporto non solo allo stadio, che è normale, ma anche giorno per giorno, per strada, ovunque.