Nati oggi: Don Andrés Iniesta, l’illusionista

Images Maurice van Steen

Andrés Iniesta è considerato uno dei migliori giocatori della storia del calcio mondiale. Nel corso della sua carriera, spesa in larga parte nel Barcellona, ha vinto 9 campionati spagnoli, 6 Coppe del Re, 7 Supercoppe spagnole, 4 Champions League, 3 Supercoppe UEFA e 3 Coppe del mondo per club. Non si è fatto mancare neanche una coppa dell’Imperatore e una Supercoppa del Giappone, con la maglia del Vissel Kobe. Con la nazionale spagnola ha partecipato a quattro Mondiali (2006, 2010, 2014 e 2018), tre Europei (2008, 2012 e 2016) e una Confederations Cup (2013), vincendo l’Europeo 2008 e 2012 e il Mondiale 2010. Oltretutto, il titolo mondiale lo ha deciso lui, siglando il gol-vittoria nei supplementari contro l’Olanda. In totale, ha disputato 131 gare con la maglia delle Furie Rosse, segnando 13 reti.

L’Illusionista, un altro dei soprannomi di Don Andrés, è stato il prototipo del centrocampista moderno. Era cpace di ricoprire in maniera magistrale tutte le posizioni nella metà del rettangolo verde. Abilissimo nel dribbling, specie nella sua peculiare croqueta, (dove si sposta la palla da un piede all’altro nel modo più veloce possibile), ha unito ad un’eccelsa tecnica una straordinaria visione di gioco. Proverbiali le sue imbucate in verticale, su linee di passaggio invisibili a tutti.

Nato l’11 maggio 1984 a Fuentealbilla, nella Mancia iberica, Iniesta è stato per certi aspetti simbolo della Spagna profonda e rurale, lui pur diventato campione assoluto con la identitaria maglia catalana del Barça. L’immaginario ci descrive Iniesta come un genio creativo, ma sobrio e pacato. Mai esuberante seppur spesso risolutivo, mai espressione di un calcio barocco, ma sempre essenziale nella sua eleganza. Personalità pacata al limite dello schivo, dentro e fuori dal campo, ha covato per sua stessa ammissione i demoni della depressione, tanto da pensare al ritiro a soli 25 anni.

Invece a 37 anni Iniesta ancora calca i campi di calcio: dal 2018 è al Vissel Kobe, in Giappone, anche se al momento è fermo per infortunio.