Nati oggi: Mauro Tassotti, un moto perpetuo sulla fascia del Milan

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il 19 gennaio 1960, a Roma, nasce Mauro Tassotti. Cresce nelle giovanili della Lazio, con cui vince per due volte il Campionato Nazionale Allievi, prima esordire in prima squadra a diciotto anni. In biancoceleste gioca due stagioni, la seconda da titolare, attirando l’interesse di molti club. Terzino ruvido, ma dal grande potenziale, nel 1980 passa al Milan, allora in Serie B. In rossonero, Mauro Tassotti affina le proprie qualità, e diventa, prima sotto la guida di Liedholm e poi sotto quella di Sacchi, un punto di riferimento. La linea a quattro di quegli anni, completata da Costacurta, Baresi e Maldini, passerà alla storia come una delle difese più forti della storia. A loro è legato il record di imbattibilità del Milan: 54 gare consecutive tra il 26 maggio 1991 e il 14 marzo 1993.

Il Milan, piano piano, inizia la sua risalita, dall’inferno della Serie B, al tetto d’Europa. Mauro Tassotti, di quella squadra, è il vice capitano, e nel 1988 festeggia il primo trofeo, lo scudetto. La stagione successiva, arriva la Coppa dei Campioni, vittoria bissata nel 1990. In Italia, intanto, inizia un’egemonia che si traduce in tre campionati vinti consecutivamente, tra il 1992 e il 1994. Lo stesso anno, Mauro Tassotti ha anche l’onore di alzare al cielo, con la fascia di capitano al braccio, la Champions League, la terza della sua carriera. In finale il Milan, con Fabio Capello in panchina, schianta il dream team del Barcellona di Johan Cruijff: finisce 4-0, con la doppietta di Massaro e le reti di Savicevic e Desailly.

Il 1994 è anche l’anno dei Mondiali di Usa ’94, unica grande manifestazione cui Mauro Tassotti prende parte con la maglia della Nazionale. In azzurro, in effetti, la parentesi del terzino rossonero è brevissima: sette apparizioni tra il 1992 e il 1994. Negli anni successivi, con il Milan torna a vincere lo scudetto nel 1996, ultima gioia di una carriera ormai al tramonto. Mauro Tassotti appende gli scarpini al chiodo al termine della stagione successiva, iniziando una lunga carriera da allenatore, sempre al Milan, prima nelle giovanili e poi, tra il 2001 e il 2015, come vice. Dal 2016 è il secondo di Andrij Ševčenko sulla panchina dell’Ucraina.