Accadde oggi: muore Dino Viola, storico presidente della Roma

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Il 19 gennaio 1991 il mondo del calcio piange la scomparsa di Dino Viola, storico presidente della Roma del secondo scudetto. Nato in Lunigiana, studia e cresce a Roma sin dall’adolescenza, e alla Capitale rimarrà legato per tutta la vita. Dopo la laurea in ingegneria, è in Veneto che va a fare fortuna. Punta sulla meccanica di precisione, su cui costruisce una vera e propria fortuna. Nei primi anni Settanta, Dino Viola entra nei quadri dirigenziali della Roma, che rileva nel 1979 dal presidente Anzalone, in grave difficoltà finanziaria. Per la storia giallorossa è un vero e proprio spartiacque, perché Dino Viola sarà un presidente ambizioso e vincente.

Negli anni sotto la sua guida, la Roma vince quattro Coppe Italia e lo scudetto del 1983, sfiorando, la stagione successiva, la Coppa dei Campioni. I giallorossi si inchinano, ai rigori, al Liverpool, ma quella serata del 30 maggio 1984 rimarrà per sempre nella storia romanista. Nella Capitale, in  quegli anni, passano fior fiore di campioni, da Falcao a Boniek, da Cerezo a Aldair, da Voller a Conti. Popolare e amato almeno da mezza città, nel 1983, sull’onda dello scudetto, si candida al Senato con la Democrazia Cristiana, tra le cui fila siederà a Palazzo Madama fino al 1987.

Con la morte di Dino Viola, la Roma passa per un breve periodo sotto la guida della moglie Flora, prima di finire nelle mani di Giuseppe Ciarrapico. Nel 1993, a rilevare la squadra giallorossa sarà Franco Sensi, l’unico in grado, nei cuori dei tifosi e negli almanacchi, di poter competere con il ricordo di Dino Viola. Nei diciotto anni sotto la gestione della famiglia Sensi, la Roma torna a vincere lo scudetto, il terzo e ultimo, nel 2001. E all’Olimpico, oltre al simbolo e capitano Francesco Totti, passano campioni del calibro di Gabriel Omar Batistuta, Cafu, Montella, Emerson. Sensi e Viola, insieme a Renato Sacerdoti, sono anche i due presidenti più longevi della storia