Nati oggi: Renato Cesarini, il gol all’ultimo respiro

L’11 aprile 1906, oltre un secolo fa, a Senigallia, nasce Renato Cesarini. Dalle Marche, a pochi mesi di vita, emigra con la famiglia in cerca di fortuna a Buenos Aires. Ed è qui, dall’altra parte del mondo, che inizia la sua lunga carriera di calciatore. Dopo le giovanili, passate tra Borgata Palermo e Alvear, a diciotto anni veste la maglia del Chacarita Juniors, con cui gioca fino al 1929, quando fa ritorno in Italia, per vestire la maglia della Juventus. Nella sua prima stagione in bianconero, nella quale esordisce a marzo del 1930, segna 10 reti in 16 presenze. L’anno successivo è di nuovo un titolare inamovibile, e con 9 reti contribuisce alla vittoria dello Scudetto della Vecchia Signora.

Sarà il primo mattone di quella che è passata alla storia come la Juve del quinquennio, capace di vincere cinque scudetti consecutivi. Renato Cesarini, alla fine, segnerà 46 reti in 128 partite con la maglia bianconera ma anche 3 in 11 presenze con quella della Nazionale italiana. In effetti, Cesarini aveva già giocato con l’Argentina, di cui aveva acquisito la nazionalità, il che ne fa, a tutti gli effetti un oriundo. Certo non il primo, perché prima di lui in Azzurro avevano giocato Eugenio Mosso, Ermanno Aebi, Giovanni Moscardini, Julio Libonatti, Raimundo “Mumo” Orsi e Attila Sallustro.

A rendere celebre Renato Cesarini, ancora oggi, sono stati i gol segnati negli ultimi secondi di gioco, non a caso conosciuta ancora oggi come “zona Cesarini“. Un mito “nato” in un momento ben preciso, il 13 dicembre 1931. Quel giorno, la mezz’ala offensiva della Juve segna la rete del definitivo 3-2 degli Azzurri sull’Ungheria al 90′. Non era la prima volta che Cesarini segnava nei minuti finali, circostanza capitata anche in Campionato, poche settimane prima. Il 1° novembre a Torino si gioca Juventus-Alessandria: finisce 3-0, e l’ultima rete Cesarini la segna a tempo abbondantemente scaduto, al 91′.

I cronisti dell’epoca, ricordando quella curiosa statistica, quando segna in maglia Azzurra nella Coppa Internazionale parlano tutti di “zona Cesarini”. Il primo a riferirsi alla “zona Cesarini” anche rispetto ad un gol segnato da un altro calciatore è il giornalista Eugenio Danese, all’epoca a “Il Tempo”. La partita era quella tra Ambrosiana Inter e Roma, ribaltata al 90′ in favore dei nerazzurri da un gol di Volk. In “zona Cesarini”.