Nati oggi: Robin Van Persie, l’angelo di Rotterdam

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Il 6 agosto 1983 nasce a Rotterdam Robin Van Persie, considerato uno dei migliori attaccanti a livello europeo della sua generazione. Una carriera iniziata a chiusa con il suo Feyenoord, con in mezzo un decennio passato sui campi della Premier. Arsenal e Manchester United, poi un bienno al Fenerbahçe. Primatista di reti con la maglia dell’Olanda, capocannoniere della Premier League per due anni di fila con due maglie diverse. Uno che di gol se ne intendeva.

Nato e cresciuto nelle giovanili dell’Excelsior, nel 2001 è passato al Feyenoord dove si è fatto notare dagli scout internazionali. Così, nel 2004, ecco la grande chiamata, quella dall’Arsenal di Wenger. Con i Gunners, Van Persie ha giocato 8 anni, dal 2004 al 2012, segnando molto ma vincendo due soli trofei, la Community Shield e la Coppa d’Inghilterra, entrambe alla sua prima stagione. Nato come esterno sinistro offensivo, le sue doti tecniche e fisiche lo hanno fatto progressivamente evolvere verso il ruolo prima di seconda punta o trequartista, poi di centravanti di riferimento. Delle 132 reti segnate con i Gunners, ben 59 sono state messe a segno nelle sue ultime due annate, più fortunate anche sul piano degli infortuni che spesso ne hanno minato il rendimento.

Prima idolo, poi traditore a Londra, dopo il suo rifiuto al rinnovo e il conseguente passaggio al Manchester United per 23 milioni di sterline nel 2012. Da poco Van Persie era stato nominato giocatore dell’anno d’Inghilterra. Vince lo scudetto nel suo primo anno, che è anche l’ultimo della lunghissima era Ferguson. Nei due anni successivi, segna ma lo United sprofonda. Non più giovanissimo, Van Persie lascia e sceglie la Turchia, firmando per il Fenerbahce, prima di chiudere là dove tutto era cominciato, ovvero al Feyenoord. Una carriera povera di trofei per un giocatore iconico a cavallo degli anni duemila: 2 Community Shield, una Coppa d’Inghilterra, un campionato inglese e una Coppa UEFA.

E un Premio Puskas, quello per il gol più bello dell’anno. Lo fa contro la Spagna campione in carica al Mondiale 2014, nella gara d’esordio dove gli iberici vengono umiliati per 1-5 dall’Olanda. Un volo d’angelo. Un lungo lancio dalla destra che si trasforma in un magnifico pallonetto di testa da appena dentro l’area. Casillas beffato per il momentaneo 1-1 che aprirà la goleada olandese. Ma anche qui niente trofei sul campo: nel mondiale l’Olanda si fermerà in semifinale ai rigori.