Nesta: “Entrare nella Hall of Fame dei giocatori italiani è un orgoglio. Mancini ci porterà ai Mondiali”

Alessandro Nesta al Milan

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C’è un amico da aggiungere nella lista dei grandi nomi: Alessandro Nesta. Il difensore di Lazio e Milan è entrato ufficialmente nella Hall of Fame dei giocatori italiani più importanti di sempre. A completare la retroguardia insieme allo storico numero 13 rossonero, Maldini, Baresi, Bergomi e Cannavaro.  Dopo gli ingressi negli ultimi anni di Del Piero, Totti e Pirlo, la parola torna dunque alla difesa, ad un altro Campione del Mondo che dopo aver allenato Perugia e Frosinone è tornato a vivere a Miami con la famiglia.

Nesta, le sue parole

Dopo essere stato ufficializzato nella Hall of Fame, Nesta attraverso i canali della FIGC, ha voluto esternare tutta la sua contentezza ” E’ bellissimo ricevere un riconoscimento così prestigioso – esordisce al telefono dalla Florida – ed entrare a far parte della ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’ insieme a tanti campioni mi rende davvero orgoglioso. Ricordo le bandiere a Cinecittà, la Tv accesa in cortile, il tifo scatenato. Emozioni che mi sono portato dietro fino al Mondiale, quando hai l’onore e la responsabilità di rappresentare un Paese intero. Vivendo all’estero mi sento ancora più italiano, sono ancora più tifoso della Nazionale. ncere il Mondiale è stata una gioia infinita. Venivamo da Calciopoli, eravamo considerati le pecore nere, ci guardavano come quelli scorretti. Abbiamo avuto la forza di far cambiare opinione a tutti. Probabilmente c’erano squadre più forti di noi, ma quello che è successo prima di andare in Germania ci ha dato una spinta in più

Sulla partita che rigiocherebbe: “Se potessi rigiocare una partita sarebbe quella. Avevamo disputato una grande finale, mancavano pochi secondi alla fine e sembrava fatta. Quella gara un po’ di sonno me l’ha tolto, come del resto anche la finale di Champions League con il Liverpool (Milan avanti 3-0, rimontato e battuto ai rigori, ndr)”. Per fortuna il riscatto sarebbe arrivato qualche anno più tardi”.

Sulla Nazionale del Mancio: “Naturalmente ho seguito tutte le partite dell’Italia facendo un gran tifo  e a Londra per la finale ho voluto portare i miei figli. Roberto (Mancini, ndr) ha avuto il coraggio di mettere insieme tanti giocatori di qualità, tecnici, anche se piccoli fisicamente. E ha avuto ragione. Per gli spareggi sono da una parte ottimista e dall’altra preoccupato. Non possiamo permetterci di non andare un’altra volta al Mondiale”.

L’avversario più difficile da marcare e il compagno più forte: “Ronaldo il brasiliano. Una furia. Dico Maldini così metto d’accordo tutti, ma non è facile scegliere perché ho avuto la fortuna di giocare con tanti campioni”.

Sul futuro: “Devo ancora fare un po’ di gavetta ed è più probabile che torni ad allenare all’estero che in Italia, ma tutto può accadere”. Su una chiamata in azzurro :“Dimmi solo dove devo firmare…”.