Nuova Superlega, i club partecipanti alla Champions League non ci saranno

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(Photo by Christian Kaspar-Bartke/Getty Images)

A22, è il nome della società che si cela dietro la tanto discussa Superlega. Essa ha nominato nella giornata di ieri un nuovo CEO: il tedesco Bernd Reichart. Una mossa, questa, che da nuova vita al progetto mai del tutto tramontato. Mentre si  attende la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea e che sarà presentato in una maniera totalmente rinnovata rispetto al format “chiuso” del passato. Il primo compito del CEO sarà quello di di impegnarsi in un ampio dialogo con tutti gli attori del calcio europeo. Reichart è stato recentemente intervistato dal quotidiano spagnolo El Pais dove ha spiegato i suoi punti:

La verità è che è già iniziato oggi, con le chiamate e con le persone che raccolgono la mano che abbiamo teso.”

La Superlega sostituirà la Champions League?

Tra i temi toccati durante l’intervista al quotidiano, c’è anche quello della Champions League e ci si è interrogati se la Superlega potrà mai sostituire quella organizzata dalla UEFA o se un club possa prendere parte ad entrambe le competizioni. Tempestiva è la risposta di Reichart: “No, non giocherebbe entrambe le competizioni, mentre il discorso è diverso per i campionati nazionali. Giocare le partite nel weekend? Parliamo di una competizione internazionale in settimana, che non tocca il campionato.” 

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(Photo by Eric Alonso/Getty Images)

Gli eventuali investitori

Sul vecchio finanziamento da 4 miliardi da parte di JPMorgan, Reichart aggiunge: “Non esiste. Abbiamo iniziato in una certa misura da zero. Ma anche la situazione è cambiata. Mentre un anno e mezzo fa dovevamo fare i conti con la minaccia della UEFA di essere espulsi dalle competizioni, ora, con una certa protezione legale, avremo un quadro legale sicuro per poter difendere gli interessi dei club.”

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(Photo by DANIEL ROLAND/AFP via Getty Images)

Durante l’intervista, il quotidiano ha anche chiesto se c’è una possibilità di dialogo con Ceferin e la UEFA: ” Non sarebbe sensato escludere questa possibilità, ma non è quella a cui aspiro, perché credo che il calcio europeo per club possa dare di più, debba dare di più e abbia un futuro glorioso. È la competizione per club che ha una portata e un potenziale globali.”