Superlega, Reichart: “Siamo aperti al dialogo. Mandata lettera alla UEFA”

Bernd Reichart ha parlato della Superlega e del futuro in cui ancora la competizione sembra poter trovare ancora strada. Il 48enne manager tedesco ha parlato dei rapporti con il progetto che fu lanciato nel 2021 e che ora si prepara a riprendere vita, Reichart ha parlato di una possibilità di aprire un dibattito con la Uefa che lo scorso anno si era totalmente opposta alla possibilità di parlare con tutti quei club che avevano aderito alla Superlega.

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(Photo by Eric Alonso/Getty Images)

Seuperlega, le parole di Reichart.

Intervistato dai microfoni del quotidiano spagnolo El Pais Reichart ha parlato della Superlega in questo modo: “Non c’è format che tiriamo fuori dal cilindro. Al contrario. Vogliamo aprire un dialogo aperto, e un dialogo è credibile solo se le opinioni esterne possono plasmare un’idea che parta da zero. La cosa più importante è che le persone capiscano che è una competizione aperta, che si basa sulla meritocrazia. Questo è un altro dei concetti che viene tolto dal tavolo: i membri permanenti. Ci sono alcune precondizioni che si sono evolute. Cosa ha imparato la Superlega dal 2021? A parte gli aspetti del format, penso che la cosa più importante sia provare a dialogare di nuovo. Quello che è cambiato è che oggi non abbiamo le minacce della UEFA come è successo subito dopo la proposta dell’anno scorso. Fino a quando un giudice non ha detto: voglio valutare se questo è legittimo”.

E ancora: “L’asse di questo secondo tentativo è provare ancora una volta a mettere sul tavolo i problemi e parlare di soluzioni con tutti i soggetti coinvolti. Là fuori, sono la prova che fanno sul serio, perché per la prima volta questo progetto ha un volto che può connettersi, che può ascoltare. Ritengo che non sia compatibile con la libera concorrenza il fatto che ci sia un unico operatore, con sede in Svizzera, che sia il regolatore, quello che consente l’accesso al mercato, e allo stesso tempo l’unico che opera. Penso che sia giusto che questo accumulo di potere e quell’evidente conflitto di interessi siano analizzati e giudicati. Nessuno è stato in grado di spiegarmi perché i club possono disputare una competizione a livello nazionale, ma quando arriviamo in Europa deve essere un torneo UEFA”.