Palermo, il Collegio di Garanzia conferma la squalifica a Zamparini

Zamparini

(Photo by Imago/Gribaudi/ImagePhoto)

Il 18 ottobre 2019 il Palermo veniva ufficialmente dichiarato fallito, a seguito della mancata iscrizione al campionato di Serie B, unitamente al dissesto economico lasciato dall’imprenditore Maurizio Zamparini. In primo grado di giudizio, l’allora patron dei rosanero fu ‘graziato’. Il deferimento della Procura Federale con la richiesta di un anno di inibizione venne rigettato. Il 22 settembre, tuttavia, la Corte d’appello ha ribaltato la prima sentenza infliggendo a Zamparini la massima delle inibizioni: 5 anni.

La Corte motivò: “La grave crisi economico-finanziaria della società US Città di Palermo Spa, che ha poi portato al termine della stagione 2018/19 alla mancata iscrizione al campionato di Serie B, allo svincolo dei calciatori tesserati con gravissimo depauperamento patrimoniale che ha portato alla cessazione della attività sportiva, al concordato preventivo in bianco e, quindi, al fallimento ed alla revoca della affiliazione, affonda le sue radici nella gestione del sig. Maurizio Zamparini e degli altri amministratori che si sono succeduti sino al trasferimento della proprietà ai soci inglesi. Sino al 20 dicembre 2018, appaiono dimostrate le responsabilità di cattiva gestione dei diversi amministratori”.

Come anticipato, il Collegio di Garanzia ha confermato tale sentenza a seguito del ricorso di Zamparini alla squalifica della Corte d’appello. Pertanto, l’ex presidente dovrà scontate l’inibizione di 5 anni.