È morto Paolo Rossi, trascinatore del Mundial ’82

Una notizia pone l’ennesimo macigno su un anno a dir poco buio: è morto Paolo Rossi.

A riportare la notizia per primo è stato, in un tweet, il direttore di RaiSport Enrico Varriale, che ha lavorato con lui durante la sua parentesi nell’emittente.

Con Pablito se ne va il trascinatore offensivo del Mundial di Spagna ’82, vinto dalla nazionale di Bearzot. Dal quarto di finale contro il Brasile la vita del toscano sarebbe stata destinata a cambiare per sempre. Lo stesso Rossi ne ricordava l’emblematicità. «Il primo gol al Brasile, lo ricordo come il più bello della mia vita. Non ho avuto il tempo di pensare a nulla: ho sentito come un senso di liberazione. È incredibile come un episodio possa cambiarti radicalmente: niente più blocchi mentali e fisici. Dopo quel gol, tutto è arrivato con naturalezza».

I 6 gol realizzati in terra iberica sono diventati il lasciapassare per diventare un’eroe per molti italiani, oltre che per essere riconosciuto da tutto il mondo quale grande attaccante. Nello stesso anno per il nativo di Prato è infatti poi arrivato il Pallone d’Oro, per la terza volta nelle mani di un italiano dopo le vittorie di Sivori e Rivera. In nazionale ha segnato altre 14 reti.

La sua carriera è stata legata a doppio filo alle maglie della Juventus e soprattutto della Lanerossi Vicenza, di cui negli ultimi anni era diventato brand ambassador e dirigente. Con la squadra berica ha segnato 66 reti in 117 presenze.

Per lui in carriera avventure anche con le maglie di Como, Perugia, Milan e Verona.

Paolo Rossi rimarrà nella memoria di tutti gli amanti del calcio, ed è solo l’ultimo di una lunga serie di personalità di spicco che purtroppo ci hanno lasciato in questo 2020. È ancora fresca nella mente di tutti i tifosi la ferita della scomparsa di Diego Armando Maradona.

Tristi notizie che lanciano un’ombra su un anno da dimenticare sotto tanti aspetti. E ora non rimane che il ricordo come migliore omaggio per una carriera degna di essere narrata.