Champions League
Pazza Inter? No folle: il sogno più grande conquistato contro sé stessa
L’Inter è in Finale di Champions League a 13 anni dall’ultima volta e dalla storica stagione del Triplete nel 2010.
Così da ieri sera 😍😭#ForzaInter #UCL #InterMilan pic.twitter.com/bStyws4hie
— Inter (@Inter) May 17, 2023
(Photo by ISABELLA BONOTTO, Onefootball.com)
Inter, un sogno insperato in una situazione complicata. Inzaghi, tra proprie colpe, abbandono e una proprietà che non esiste
I nerazzurri hanno raggiunto l’ultimo atto della massima competizione europea (che si disputerà il 10 giugno contro una tra Real Madrid e Manchester City), dopo aver eliminato il Milan nel doppio EuroDerby di semifinale con un complessivo di 3-0 tra andata e ritorno.
Un risultato oggettivamente insperato all’inizio della stagione, con l’Inter che nei gironi di fine agosto era capitata (da squadra in terza fascia) nel gruppo che comprendeva il Bayern Monaco e il Barcellona oltre che i cechi del Viktoria Plzen.
Gli uomini di Inzaghi erano dati per spacciati e considerati la terza forza del gruppo, ma soprattutto le due prove contro i blaugrana (vittoria a Milano per 1-0 e pari al Camp Nou per 3-3), hanno aperto le porte della fase ad eliminazione diretta ai nerazzurri.
Negli ottavi di finale e nei quarti di finale hanno dovuto poi superare le portoghesi Porto e Benfica prima di trovarsi di fronte al Milan nella semifinale.
Nello specifico del doppio confronto contro i rossoneri l’Inter ha meritato di passare. I nerazzurri nei 180 minuti sono sembrati più in palla a livello fisico e anche di motivazioni.
Contro un Milan invece apparso scarico atleticamente, poco cattivo e probabilmente anche sfiduciato dall’aver dovuto affrontare due partite così pesanti senza l’apporto decisivo del suo miglior giocatore, Rafael Leao.
Dove è Suning? Giocatori e tecnico lasciati soli da tempo, anche nei propri errori e cadute
La portata e la “stranezza” tutta nerazzurra della Finale numero 6 nella storia dell’Inter in Coppa dei Campioni è data però dal contesto e dalla stagione totalmente schizofrenica della squadra di Inzaghi.
Per chi scrive, l’intera annata dei nerazzurri (a prescindere da come finirà) è stata avvolta fin dall’inizio dalla nube oscura e d’incertezza data dall’inadeguatezza della Proprietà targata Suning nell’aver fermato la crescita del club.
Un situazione che a distanza ormai di tempo nessuno ha ancora realmente capito da cosa abbia avuto origine davvero. La Pandemia? La Crisi Finanziaria in Cina?, ma mai come quest’anno tutte le componenti del club hanno subito e sentito dentro le non mosse e la poca tranquillità della situazione proprietaria.
Nei fatti l’Inter è in Finale di Champions League nonostante la proprietà peggiore nella storia del club a memoria recente.
(Photo by GABRIEL BOUYS, Onefootball.com)
Suning non investe e supporta il club ormai da 3 anni (ultimo acquisto importante fu Hakimi a 40 milioni di euro estate 2020), e ha proggressivamente abbandonato l’Inter.
Ad una settimana dallo Scudetto vinto con Conte, ha smontato l’anima della squadra nel 2021 reinvestendo solo 30 milioni dei 180 incassati con le cessioni di Hakimi e Lukaku ed è riuscita a fare quasi peggio nell’estate scorsa.
Sostanzialmente l’Inter non ha fatto mercato. Il colpo più grosso è stato un “regalo” del Chelsea che ha aperto e concesso il prestito oneroso per il ritorno di Lukaku.
Poi due parametri zero (Onana e Mkhitaryan), due colpi futuribili che hanno visto il campo col lumicino come Asllani e Bellanova e l’arrivo all’ultimo giorno in prestito per 500.000 euro di Acerbi dalla Lazio dopo un grido d’aiuto disperato di Inzaghi.
E non va dimenticata poi la Masterclass dirigenziale compiuta sia con lo sponsor insolvente DigitalBits, sia sul caso Skriniar: messo sul mercato in estate, trattenuto causa impossibilità di reinvestire una cifra degna e poi perso a zero mesi più tardi.
Una rosa quella dell’Inter che se nell’11 titolare poteva anche pensare di ambire a fare un gran campionato, non aveva riserve all’altezza (e che si sono ritrovati titolarissimi). E l’Inter si è ritrovata fin da subito a farsi gran parte della stagione con troppi problemi per non crollare e fare disastri in campionato.
Assenze pesanti come quelle di Brozovic e Lukaku, riserve discrete ma non adeguate a diventare i titolari e una sensazione generale di mancanza di futuro data da tutte le voci esterne sui nefasti destini di Suning.
In tutto questo tritacarne e marea di alibi ci è finito soprattutto Simone Inzaghi, la cui colpa maggiore è stata quella di riuscire a sembrare il peggior colpevole dove chiunque altro tecnico sarebbe stato dipinto come un martire.
Il tecnico nerazzurro ha comunque le su colpe e ono evidenti. 11 sconfitte in campionato non sono accettabili, così come la distanza dal Napoli Campione d’Italia.
La gestione iniziale del portiere col dualismo tra Handanovic e Onana, le formazioni sbagliate, i cambi errati, gli sbagli individuali dei giocatori e il comportamento difensivo della squadra non coerente con le caratteristiche della rosa. Tutte cose imputabili ad Inzaghi e calciatori e che andranno soppesate.
Ma anche lui come i giocatori ha subito la mancanza di serenità, a maggior ragione in un club non facile come l’Inter.
A gennaio (dopo la gara persa con l’Empoli in casa), lo svelamento pubblico del Vaso di Pandora interista con l’ufficialità della perdita a zero di Skriniar ha semplicemente reso ancora più noto una situazione grave e difficoltosa fuori dal campo, ma che poi sul campo si è riflessa.
Un giocatore mai più avuto da Inzaghi che tra colpe anche sue, una proprietà che non esiste e una rosa non adeguata senza titolari fondamentali è andata incontro a tonfi inattesi (?) in Serie A come il già citato Empoli, Bologna, Monza, Spezia e Fiorentina.
E va anche aggiunta un’altra cosa nel mix: che la dirigenza (a ragione o meno valuteranno loro) ha scaricato pubblicamente e più volte Inzaghi per mezzo stampa, di fatto sfiduciandolo nel suo ruolo e lasciandolo solo in delle difficoltà che già si erano create.
Quindi la calma con cui l’Inter ha affrontato l’EuroDerby è quasi clamorosa. Sembra quasi che i nerazzurri abbiano lottato più contro sé stessi e con le loro fragilità che contro il Milan.
E il fatto che siano in Finale della Coppa più importante in tutto il contesto raccontato (con un allenatore abbandonato e senza la stabilità di una proprietà ormai fantasma), ha davvero dell’incredibile.
Champions League
Inter, Lautaro: “La Finale Champions è come quella Mondiale”
L’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez è intervenuto nella conferenza stampa della vigilia della Finale di Champions League, in programma domani alle 21:00 contro il Manchster City all’Ataturk Stadium di Istanbul. Di seguito le parole del giocatore argentino.
(Photo by GABRIEL BOUYS, Onefootball.com)
Inter, le parole di Lautaro: “Questa è la Finale pià importante. Sappiamo il lavoro e i sacrifici che abbiamo fatto per esserci, proveremo a mostrare il nostro valore”
“Quella del mondiale e quella di Champions sono le due finali più importanti per un calciatore. Le sensazioni sono le stesse, l’emozione di essere arrivati fino in fondo grazie al lavoro di gruppo e i sacrifici che abbiamo fatto tutti assieme. Dobbiamo essere pronti per questa partita che sarà importante per noi, per il club e per i tifosi“.
“Sappiamo che il City è un avversario difficile per la squadra che hanno, ma abbiamo lavorato per essee pronti a questa partita e provare a dire la nostra. Faremo quello che abbiamo preparato per avere le nostre possibilità“.
“È stata una stagione positiva per me tra l’Argentina e l’Inter. Ora siamo in finale di Champions e sono emozionato e soddisfatto per l annata. Speriamo di chiudere in bellezza“.
“Ora l’infortunio è passato. Ho avuto molto dolore, ma ora è alle spalle. Sto molto bene“.
“Questa partita significa tanto per me e per i compagni. Abbiamo affrontato un girone tosto dove avevamo il Bayern Monaco e il Barcellona e anche nella fase ad eliminazione diretta abbiamo affrontato squadre forti. Io cerco di imparare ogni giorno, sento la responsabilità ma anche i miei compagni sanno che sarà molto importante“.
“Non so so se è un dovere per loro e un sogno per noi. Ovviamente spero di poter vincere, di poter giocare una grande partita e di portare la coppa a casa. Poi ovviamente è un sogno difficile, ma ci manca un passo. Dovremo dare il nostro massimo“.
“Sicuramente la personalità non ci deve mancare domani. Il cuore poi ci dovrà essere, la voglia di vincere è quello che negli ultmi anni abbiamo auto all’Inter. E abbiamo la possibilità di vincerne uno ancora più importante. Avremo coraggio, il petto in fuori e la testa alta“.
Champions League
Inter, Inzaghi: “Domani proveremo a fare l’impresa”
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della Finale di Champions League contro il Manchester City, in programma domani alle 21:00 allo stadio Ataturk di Istanbul.
(Photo by FRANCK FIFE, Onefootball.com)
Inter, le parole di Inzaghi in conferenza stampa: “Affrontiamo i pià forti del mondo, dovremo essere lucidi e attenti ad ogni dettaglio”
“Sappiamo il tipo di partita che dovremo fare. Sappiamo che il Manchester City è la squadra più forte del mondo, ma noi sappiamo il nostro percorso e siamo orgogliosi di quanto fatto. Faremo di tutto e saremo concentrati. Sappiamo che dobbiamo limitare gli errori, perché afforntiamo una sqaudra molto forte“.
“Io lo dicevo anche ad altri che noi abbiamo fatto un percorso lungo. Abbiamo fatto 57 partite in questa stagione, e abbiamo avuto momenti difficili. Siamo passati da sconfitte mritate, sconfitte non meritate e anche infortuni. Ma i ragazzi si sono uniti e con un grande impegno siamo qui. Abbiamo avuto poco tempo per pensare a quello che abbiamo fatto perché eravamo ancora impegnati in campionato. Solo ora stia,o capendo quello che abbiamo fatto, ma siamo concentrati a domani per affrontare una squadra fortissima”.
“A centorcmapo sarà molto importante, ma domani conteranno le gambe, la testa e il cuore. Dovremo fare una corsa in più e dovremo essere lucidi nell’approccio. E ovviamente il cuore, dove pui trovare energie inaspettate”.
“Domani abbiamo l’occasione di scrivere la storia del nostro club. Sarà difficilissimo ma ci proveremo ed insieme proveremo domani a fare un’ impresa“.
“Ho la fortuna di allenare un gruppo di grandi uomini, che non cambierei con nessuno. I ragazzi sono 20 mesi che mi danno gioie e soddisfazioni. C’è grande responsabilità per la partita di domani, i ragazzi sono sereni su come si stanno allenando. Dovrò ultimare le ultmie scelte con gli ultimi allenamenti“.
“Per quanto rigurda i dubbi di formazione guarderò l’ultimo allenamento. Mkhitaryan dovrò decidere se metterlo dall’inizio o dalla panchina. Le parole del presidente Zhang mi fanno piacere, e mi fa piacere che lui ci è stato sempre vicino anche nei momenti più difficili“.
“Sappiamo la forza del City e di Haaland. Staremo attenti come anche per altri, ma tutti dovremo difendere bene non solo su di lui, ma su tutto quanto il Manchester City“.
“Chiaramente i rigori li abbiamo provati durante l’anno e abbiamo messo attenzione anche a questo. Il City è solido in difesa, loro stanno costruendo in un modo e difendono in un altro. Loro vanno assolutamente rispettati ma faremo la partita che va fatta in una finale“.
“Sarebbe imprtante per il calcio italiano. Sono dispiaciuto per le finali di Roma e Fiorentina, ora ci siamo noi ma indipendentemente da come andrà penso che quest’anno il calcio italiano abbia fatto grandi cose. Ed è un bel segnale per il nostro calcio“.
“Nei primi 6 mesi non ho avuto rotazioni come ho fatto negli ultimi 2 mesi. Per domani valuteremo la condizione di tutti, Mkitaryan sta bene. Ci alleniamo oggi e domani decideremo l’11 con tranquillità“.
“Chiaramente ho la fortuna dia allenare giocatori che sanno cosa vogliono dire queste partite. Non abbiamo giocatori che hanno fatto finali Champions, ma giocatori importanti. Dovremo essere lucidi e bravi, e dovremo stare attenti ai dettagli che possono fare la differenza nelle finali“.
Champions League
Manchester City-Inter, le probabili formazioni: i nerazzurri vogliono la Champions
Il 10 giugno a Istanbul, il Manchester City e l’Inter si sfidano nella finalissima di Champions League. I Citizens, guidati da Guardiola, sono a caccia della prima Coppa Campioni della loro storia, i nerazzurri di Inzaghi puntano al quarto successo nella manifestazione. Dopo aver conquistato la Coppa Italia e concluso il campionato al terzo posto, l’Inter punta a vincere il trofeo calcistico più prestigioso in Europa. Di fronte lo squadrone del City del bomber Haaland che in stagione ha già vinto la Premier League e la FA Cup.
Manchester City-Inter, le probabili formazioni: i nerazzurri vogliono la Champions (Photo by Getty Images) – calcioinpillole.com
Le scelte di Guardiola
Pep Guardiola non sembra avere alcun dubbio sulla formazione da schierare nella finale di Istanbul. Sarà confermato praticamente l’undici titolare che ha vinto di recente la FA Cup contro il Manchester United, ad eccezione del portiere. Il modulo adottato sarà il solito 3-2-4-1 con il rientrante Ederson tra i pali e trio difensivo composto da Walker, Dias e Akanji. Nella zona mediana del campo agiranno Stones e Rodri. A centrocampo spazio a De Bruyne e Gundogan, affiancati sugli esterni da Bernardo Silva e Grealish. In avanti il bomber norvegese Erling Haaland.
Manchester City-Inter, le probabili formazioni: i nerazzurri vogliono la Champions (Photo by Getty Images) – calcioinpillole.com
Le scelte di Inzaghi
Il tecnico piacentino non ha ancora deciso la formazione titolare da opporre al Manchester City. Il modulo tattico sarà però sempre il 3-5-2. In porta sicuramente Onana con trio di difesa formato da Acerbi, Darmian e Bastoni. Sugli esterni agiranno l’olandese Dumfries a destra e Dimarco a sinistra. A centrocampo i titolari dovrebbero essere Brozovic, Calhanoglu e Barella, con Mkhitaryan partire dalla panchina. In attacco Lautaro Martinez e Lukaku, con il belga al momento favorito su Edin Dzeko.
Le quote del match
Manchester City favorito per la conquista del trofeo, come si evince osservando tutte le quote scommesse sulla finale di Champions League dal sito betnero.it. La vittoria dei Citizens è data a 1.47, il pareggio a 4.60, il successo dei nerazzurri a 6.60. Gli addetti ai lavori si aspettano inoltre un match con diversi goal, come dimostra la quota dell’Over 2.5 a 1.70 e dell’Under 2.5 a 2.08. Tra pochi giorni scopriremo se i pronostici degli esperti saranno stati azzeccati.
Manchester City-Inter, le probabili formazioni
Manchester City (3-2-4-1): Ederson; Walker, Dias, Akanji; Stones, Rodri; Bernardo Silva, De Bruyne, Gundogan, Grealish; Haaland. Allenatore Pep Guardiola.
INTER (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco; Lautaro Martinez, Lukaku (Dzeko). Allenatore Simone Inzaghi.
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