Perisic e Nainggolan tornano all’Inter: risorse o zavorre?

Alla fine il Bayern Monaco ha deciso di non riscattare Ivan Perisic, che torna così all’Inter dopo l’anno in prestito ai bavaresi, con cui ha realizzato il triplete. Karl-Heinz Rummenigge, Ceo dei Campioni d’Europa, ci ha provato fino all’ultimo a trattenerlo. Ma i nerazzurri non erano disposti a scendere sotto la cifra dei 15 milioni di euro per il riscatto del centrocampista croato, già 5 in meno dei 20 milioni pattuiti l’estate scorsa. Il Bayern non ha ritenuto conveniente sborsare 15 milioni per un 31enne non titolarissimo.

E così Ivan Perisic è ora di nuovo a disposizione di Antonio Conte.

Stesso discorso per Radja Nainggolan: il Cagliari ha provato a tenerlo, dopo un’ottima stagione (specialmente la prima parte) condita da 6 gol e 6 assist, ma al termine di un incontro di mercato con l’Inter il presidente del club sardo Tommaso Giulini ha dovuto arrendersi: “Radja Nainggolan non tornerà da noi, rimane a Milano perché i nerazzurri vogliono tenerselo”. La dirigenza nerazzurra non ha ritenuto congrua l’offerta dei sardi per il classe 88, e nemmeno il giocatore è sembrato così ben disposto a ridursi lo stipendio dai 4,5 milioni che guadagna all’Inter, con contratto in scadenza nel 2022. E così anche Nainggolan, come Perisic, torna a vestire la maglia dell’Inter. Cosa farne di loro?

Assieme a Mauro Icardi, l’estate scorsa l’esterno croato e il centrocampista belga figuravano tra gli esuberi, quelli che non rientravano nel progetto del nuovo allenatore Antonio Conte, e così hanno tutti lasciato la Pinetina. Ora, ad un anno di distanza, ed eccezion fatta per Icardi passato a titolo definitivo al PSG, sono tornati alla base.
Vista la volontà della dirigenza di non sbarazzarsene, ora sta a Conte il compito di reinserirli e valorizzarli all’interno del nuovo progetto.

Insieme ad Arturo Vidal, con il suo arrivo dato per imminente, i due possono fungere da giocatori d’esperienza, su cui fare completo affidamento e che possono risultare preziosi nelle fasi più delicate della stagione, oppure da riserve di lusso, utilizzabili dal tecnico nei momenti più complicati del match, come hanno già dimostrato nel loro anno di “esilio”: Perisic ha contribuito alla vittoria della sesta Champions della storia dei bavaresi, il “Ninja” ha accarezzato per buona parte della stagione il sogno di un piazzamento europeo con i sardi.

L’allenatore salentino farebbe un grave errore ad escluderli dal progetto, lasciando alla società l’onere di pagare loro il lauto stipendio per essere seduti in panchina o in tribuna.
Due giocatori così, dotati di talento ed esperienza, è meglio averli che non averli: chiedere a Rummenigge e a Giulini.