Pirlo: “Guardiola il migliore. Obiettivo? Imporre il nostro gioco”

Juventus Pirlo

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

L’allenatore della Juventus, Andrea Pirlo, ha concesso una lunga intervista al canale ufficiale della UEFA. Ecco le sue parole sulla scelta di allenare:
“Gli anni che sono stato fermo ho iniziato a studiare. Ho visto, pian piano, che questa passione cresceva. La scelta di diventare allenatore, a quel punto, è stato automatica”.

Su chi lo ispira:
“Ho avuto la fortuna di avere grandissimi allenatori: Lucescu, il primo; Lippi e Ancelotti; infine Conte e lo stesso Allegri. Ho avuto la fortuna di avere dei top mondiali e sono contento di aver lavorato con loro”.

Su Guardiola:
Guardiola è un esempio per tutti, dimostra e ha dimostrato di essere il migliore o uno dei migliori fin da quando allenava le giovanili del Barcellona. Per un allenatore giovane che inizia ad allenare e ha voglia di proporre un calcio propositivo credo sia il modello da seguire. Poi ognuno ha le sue idee che porta avanti. Lui, però, è un simbolo per tutto il movimento calcistico”.

Pirlo ha, poi, parlato dei suoi ex compagni che, ora, allena:
“Una bella sensazione. Forse per loro non è stato facile all’inizio vedermi come allenatore, ma poi in pochissime ore l’hanno capito ed è stato facile cambiare questo atteggiamento. Credo possano darmi una grossa mano. Sanno cosa vuol dire giocare nella Juve, cosa vuol dire vincere e lavorare con me. Sanno lo spirito che voglio portare a questa squadra. Saranno di grosso aiuto”.

Sulla differenza tra panchina e campo:
“C’è sicuramente più stress in panchina. Sul campo comandavo io e potevo decidere cosa fare con la palla. Adesso posso dirigere, ma poi sono i giocatori a interpretare il calcio. Fare l’allenatore è un po’ più difficile. Quando giocavo avevo un tipo di gioco che mi permetteva di decidere certe situazioni mentre adesso lo devo fare fuori dal rettangolo verde”.

Sul mercato della Juve:
“Sono giocatori giovani e di grande qualità, che hanno ottime prospettive di miglioramento. Quando finisce un ciclo è giusto ripartire con gente giovane. Siamo riusciti ad acquistare questi ragazzi e, col tempo, speriamo possano crescere e diventare grandi campioni come lo sono stati quelli degli anni scorsi”.

Su Cristiano Ronaldo:
“Sono molto contento di lavorare con lui, è il simbolo del calcio mondiale. Averlo tutti i giorni a disposizione, vederlo allenare, fa enormemente piacere a me e a tutta la squadra. A 35 anni lavora come un ragazzino e ha ancora la stessa passione. E’ un esempio per tutti”.

Sulla Champions League:
“E’ una competizione in cui sono tutte forti. Devi affrontare tutte con la massima attenzione ed entusiasmo. In Champions è molto dura, dipende anche dai momenti. Per me il periodo più difficile è quello di marzo, quando trovi squadre con preparazione diversa e lì devi essere anche fortunato nell’avere un sorteggio un po’ più abbordabile”.

Pirlo, infine, ha dichiarato qual è il suo obiettivo:
“L’obiettivo deve essere quello di proporre sempre un calcio offensivo e avere padronanza del gioco. Di andare in ogni stadio per imporre il nostro gioco. Poi che si giochi al Bernabeu o un altro stadio per noi non cambia nulla”.