Lo stadio del Liverpool, Anfield Road

Lo strapotere economico della Premier League, un campionato che negli anni Ottanta era in caduta libera, poggia sugli introiti dei diritti televisivi.

Che, negli ultimi anni, garantiscono ai club del massimo campionato inglese cifre mirabolanti.

Bastano due esempi per capire il gap che separa il campionato d’Oltremanica dalla nostra Serie A: il Liverpool, nella stagione 2018/2019, dai diritti Tv ha fatturato 152 milioni di euro.

La ripartizione dei diritti Tv in Premier.

E a livello internazionale, il gruppo Suning – lo stesso che controlla l’Inter – per il triennio 2019-2022 verserà alla Premier 564 milioni di sterline per trasmettere le partite in Cina.

Un modello, in tempi “normali”, ideale, capace di arricchire tutti e garantire crescita e prosperità ai club.

Che, nelle ultime settimane, a causa dello stop del Campionato e della chiusura degli stadi, ha iniziato a scricchiolare.

A fine agosto, Sky Sports, BT Sport e Amazon Prime, hanno chiesto ai club della Premier di poter trasmettere tutte le partite in programma fino alla riapertura degli stadi.

E qui c’è da aggiungere una postilla: in Inghilterra non esiste la trasmissione dell’intera giornata calcistica, ma solo di alcune partite.

Tornando alla trattativa, e squadre hanno pensato bene di giocare al rialzo, chiedendo il pagamento di una quota aggiuntiva.

Mossa che non è piaciuta alle emittenti, che pagano quasi 5 miliardi di sterline per il triennio 2019-2022, e che devono fare i conti con una crisi che ha colpito duro anche loro.

Schermaglie, attese, visto che a breve ci sarà l’asta per il prossimo triennio, 2022-2025, che si prospetta come il più povero degli ultimi anni.

In mezzo, però, ci sono i tifosi, che dovranno aspettare ottobre per la riapertura, parziale, degli stadi, ancora sotto esame delle autorità britanniche.

E le partite di settembre? Alla fine, come annunciato ieri, verranno trasmesse, tutte, da Sky Sports, BT Sport e Amazon Prime.

Una vittoria dei tifosi e delle televisioni, ma, a guardare bene, vincono anche i club, che senza i propri supporter non avrebbero ragione di esistere.

Si parte sabato 12 settembre, con Fulham-Arsenal, alle 12, che darà il via alla nuova stagione, da seguire, almeno per ora, sitted on the couch.